
Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coivolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate.
Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.

“Per il principio di esclusione di Pauli, ci abbracciamo e condividiamo i nostri stati quantici, i nostri stati d’animo”
Il Pugile è un trio elettronico strumentale con base a Torino formato da: Matteo Guerra alla batteria, Elia Pellegrino alle macchine synt, e Leo Leonardi al basso, voce e synt. Accomunati dallo stesso interesse per l’ibridazione elettronicoacustica, il trio incomincia a suonare basando la propria produzione sull’improvvisazionee sulla sensazione di spazio e momento.
Lo scopo principale di questo metodo è amplificare e focalizzarsi sui sentimenti che spingono i pugili verso lo strumento, tramutando la sala prove in un tempio di purificazione. Molteplici sono gli esempi filmici in cui il protagonista Pugile, sale sul ring per espiare un malessere, per lottare contro un avversario che risulta essere lui stesso. Emblematico diventa questo concetto di sofferenza e frustrazione che caratterizza il periodo storico che stiamo vivendo, è così che il trio acquisisce questo nome, Pugile.
Il loro nuovo album “Round Zero”, è dunque una bestia estratta da un lungo processo di improvvisazione in cui saltano all’orecchio le sensazioni più importanti. Pillole di un unico magma che durante i loro live ritorna allo stato originale rifondendosi in un unico flusso di pensieri. “Il round più importante è quello con sé stessi che si colloca prima e dopo il combattimento. ROUND ZERO.” (L’Ultima Spiaggia)

Claudia Pantalone voce; Jorge Ro’ tromba; Manuel Trabucco sax alto; Mattia Feliciani sax tenore; Francesco Di Giulio trombone; Giulia De Marco violino; Valeria Vadini violino; Violeta Stancu viola; Manuela Tarantelli violoncello; Matteo Di Battista chitarra; Fabio D’Onofrio piano; Michelangelo Brandimarte basso; Luca Di Battista batteria.
NiaMuziko: il nome viene dall’Esperanto, una lingua che aveva come fine quello di creare un linguaggio comprensibile per tutti i popoli.
L’intento musicale del progetto è appunto quello di contaminarsi con generi di qualunque tipo, sperimentando su musica originale composta dagli stessi membri dell’orchestra.
L’organico è composto da un folto numero di giovani musicisti abruzzesi e presenta sezione ritmica, fiati, archi ed una voce solista.
Ne viene fuori quindi un sound variegato e multiforme che mescola Funk, Rock, Musica Classica, Musica Mediterranea, Jazz con incursioni anche nel Pop e nell’Elettronica. (Lampara Jazz)

Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coivolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate.
Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.
ZU, (Luca T. Mai, baritone sax; Massimo Pupillo, bass; Tomas Järmyr, drums), è una band iperproduttiva che negli anni ha dato vita a una quantità impressionante di materiale (15 album e oltre 1000 concerti in tutto il mondo), collaborando in studio e dal vivo con artisti del calibro di: Mike Patton, The Melvins, Dälek, Jim O’Rourke, FM Einheit (Einsturzende Neubauten), Peter Brötzmann, Eugene S. Robinson (Oxbow-Bunuel), Steve MacKay (The Stooges), The Ex, Thurston Moore, Stephen O Malley, Damo Suzuki (Can), Mats Gustafsson, NoMeansNo, Geoff Farina (Karate), Joe Lally (Fugazi), Il teatro degli orrori, Xabier Iriondo (Afterhours), Black Engine, Ardecore.
La loro sperimentale miscela di metal, math, no-wave, noise ed elettronica, ha portato John Zorn a descrivere il sound degli Zu come “un suono potente ed espressivo the spazza via completamente ciò che la maggior parte delle altre band in circolazione fa al giorno d’oggi”.
Band guidata dalla contrabbassista e compositrice Caterina Palazzi (con lei, Antonio Raia, sax tenore; Giacomo Ancillotto, chitarra; Maurizio Chiavaro, batteria), Sudoku Killer è attiva da 9 anni nel panorama jazz, rock, noise, sperimentale italiano. Ha all’attivo oltre 400 date in tutta Europa. In occasione del JAZZIT AWARD Caterina è stata votata come migliore compositrice italiana, e SUDOKU KILLER è stato nominato secondo miglior album italiano. Nel 2015 il nuovo album Infanticide, provocatorio e spigoloso, è stato nominato tra i migliori dischi 2015 da numerose riviste, tra cui Impatto Sonoro, Free Fall Jazz, Son of Marketing, Storia della Musica, Alternitalia, Distorsioni, RomaSuona, RadioEco, Suoni Distorti Magazine, Indiana Music Magazine.
IL Fatto Quotidiano scrive: “INFANTICIDE è forse quanto di più moderno, perturbante, notturno, nord-europeo, aperto e sexy si possa pretendere dal jazz italiano d’oggi. Non è jazz, non è rock, ma una piccola Opera affilata come un rasoio. Un mediometraggio musicale per anime inquiete”. (Il Lunedì della Lampara)

Gianluca Esposito sax alto e soprano; Flavio Boltro, tromba; Mauro Grossi, piano; Piero Borri, batteria.
GIANLUCA ESPOSITO QUARTET feat. FLAVIO BOLTRO è un progetto del sassofonista Gianluca Esposito. Il jazzista abruzzese dal grande estro compositivo esprime tutto il suo talento artistico con brani di sua composizione che spaziano dallo swing al funky al latin, tutti caratterizzati da melodicità, brio e da un sound originale e moderno. Il groove è accattivante e travolgente tanto da rapire l’ascoltatore anche grazie all’apporto di musicisti di grandissima personalità quali:
– PIERO BORRI (batteria)
– MAURO GROSSI (organo Hammond) e la special guest:
– FLAVIO BOLTRO (tromba), uno dei più grandi trombettisti del panorama jazzistico internazionale che ha già realizzato originali progetti discografici di Gianluca Esposito quali BIANCOSCURO e AFTER MIDNIGHT.
Nel concerto il quartetto suonerà brani composti da Esposito e standard noti riarrangiati col talento improvvisato, l’interplay e la musicalità che tanto contraddistingue questi grandi musicisti. (Lampara Jazz)

Dj Set di Dj Acrix, uno degli artisti più eclettici della scena underground romana. DJ musicista e producer con una forte personalità, inizia come resident a Radio Londra e in poco tempo seguono serate ad Amsterdam, Spagna e Francia. Nel 2002 si affianca ad alcune produzioni di eventi della Capitale, fra cui Any Given Monday, mentre a Capodanno 2015 partecipa ad Amore Festival 015.
Nell’estate dello stesso anno diventa resident Dj per Gay Village. Oltre all’attività di Dj, ACRIX è un compositore di colonne sonore e produttore. Ha scritto musiche per diverse fiction e spot TV di successo, fra cui “I Cesaroni” e “Un medico in Famiglia”. Collabora inoltre come chitarrista e batterista per diversi artisti partecipando ad innumerevoli Festival (Festival di Sanremo, Festivalbar, Independent Days festival).

Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coivolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate.
Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.

Carmine Ianieri, sax tenore; Roberto Di Virgilio, chitarra; Massimiliano Coclite, piano e voce; Bruno Marcozzi, batteria.
Un quartetto d’eccezione, una musica che sfrutta il filo della tradizione per poterlo tessere in maniera originale. Le strutture classiche del jazz vengono rivisitate attraverso le proprie attitudini musicali e personali.
Per sintetizzare il concerto di stasera non c’è niente di più esaustivo di una celebre frase di Frank Zappa: “Parlare di musica è come ballare di architettura”.
Ingresso gratuito. (Lampara Jazz)

Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coivolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate.
Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.

Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coivolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate.
Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.

Maga Dog & Opposite Crew: Original Live Reggae Dub.
I Maga Dog presenteranno “Inna Di Town”, terzo album della reggae band abruzzese, uscito lo scorso 27 maggio. Tredici brani per 52 minuti di musica, frutto di un lavoro durato oltre due anni: un percorso che ha portato i Maga Dog a rivisitare il songwriting, gli arrangiamenti e l’intera produzione musicale.
Il riferimento alla musica giamaicana, in particolare a quella degli anni Settanta, Ottanta e primi Novanta, è costante ma ancora più avvertibile è la presenza di elementi che provengono dal background dei tre musicisti/produttori: jazz, rithm’n’blues, ampio utilizzo di echi e riverberi digitali, dispositivi elettronici sempre combinati alle classiche sonorità analogiche che hanno fatto la storia del reggae.

Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coivolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate.
Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.

Luigi Tresca sax alto;
Claudio D’Amato organo hammond;
Pierluigi Tommasetti batteria.
Hub Roots nasce dall’incontro di musicisti provenienti da aree espressive differenti che trovano la loro perfetta sintonia musicale in un territorio jazzistico di matrice moderna.
Le composizioni e gli arrangiamenti sono frutto di un percorso musicale che pone le radici nella musica classica, assume le forme del jazz e sfocia in un linguaggio personale prediligendo la melodia anche su strutture complesse.
Nel corso della loro carriera vantano collaborazioni con artisti del jazz italiano e internazionale, partecipando a festival e manifestazioni culturali nazionali: Umbria Jazz, Pescara Jazz, Villa Celimontana, esibendosi in teatri come Auditorium Parco della Musica, Casa del Jazz, Teatro Morlacchi e Jazz Clubs.

Simone Alessandrini sax alto e soprano;
Federico Pascucci sax tenore;
Antonello Sorrentino tromba;
Riccardo Gola basso ed effetti;
Riccardo Gambatesa batteria.
La musica che diventa narrazione e che assume il ruolo di strumento per rivisitare un passato ricco di storie, passioni e colori. Questo il filo conduttore di Storytellers, progetto del sassofonista Simone Alessandrini che attraverso i suoni contemporanei del free jazz, del rock e di New Orleans ha deciso di raccontare alcuni aneddoti accaduti durante la seconda guerra mondiale. Da questo punto di partenza e da questa commistione di stili nascono brani e composizioni originali attraverso le quali vengono ridisegnate le immagini di un passato che diventa cornice ideale per esaltare la vitalità del genere umano.

Alessia Martegiani voce;
Massimiliano Coclite piano;
Mauro De Federicis chitarra;
Bruno Marcozzi batteria.
Nell’interpretazione di brani indimenticabili di grandi autori come Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi e Fabrizio De Andrè, Alessia Martegiani sarà accompagnata dal pianista Massimiliano Coclite, dalla ritmica di Bruno Marcozzi (percussioni), e dal chitarrista Mauro De Federicis.
I cantautori della scuola genovese portarono infatti, con la passione per la canzone francese, per il jazz, per il folk in versione colta e per la ballata, un’epocale rivoluzione linguistica e di contenuti. La scelta dei brani, spiega una nota, «segue semplicemente l’onda dei gusti personali e dei ricordi di bambina, rivelando solo alla fine un filo conduttore che riconduce al viaggio, al naufragio e al mare. L’idea musicale nasce dall’esigenza di suonare e registrare tutti assieme, in un’unica stanza, all’impromptu, senza possibilità di cambiare, correggere, manipolare la registrazione, restituendo così alla performance musicale la sua immediatezza e il suo naturale respiro».

Alessandro Scala, sax soprano:
Gilberto Mazzotti, piano;
Piero Simoncini, double bass;
Michele Iaia, batteria.
Latin jazz, groove incalzanti, melodie dirette ed immediate che arrivano dritte al cuore. Queste le caratteristiche principali dei GB Project, quartetto composto da Alessandro Scala al sax soprano, Gilberto Mazzotti al pianoforte, Piero Simoncini al contrabbasso, Michele Iaia alla batteria. L’ultimo disco di questa formazione così ben rodata si intitola In The Bloom ed è stato pubblicato da Alfa Music proprio nel 2016.
Il quartetto propone tutti brani originali, contaminati da stili differenti e profumi etnici, che hanno come comune denominatore il jazz contemporaneo. L’improvvisazione permette ai componenti del gruppo di esprimere la propria personalità artistica durante la performance, regalando un ascolto emozionante, coinvolgente e vitale.

Claudio Filippini, pianoforte;
Luca Bulgarelli, contrabbasso;
Marcello Di Leonardo, batteria.
Il trio di Claudio Filippini, composto da Claudio Filippini al pianoforte, Luca Bulgarelli al contrabbasso e Marcello Di Leonardo alla batteria è una formazione ultra decennale che pone al centro della musica l’amicizia, la stima reciproca e l’intesa profonda dei tre musicisti.
Acclamato dalla critica come una delle migliori formazioni degli ultimi anni, il trio si è esibito in molti tra i più importanti festival jazz del mondo tra cui Umbria Jazz (Italia), Auditorium Parco Della Musica (Roma), Bulgari Ginza Tower (Tokyo), Bikaner House (Delhi), Institute Menesez (Goa), Akbank Sanat (Istanbul).
Fondato nel 2004 da Claudio Filippini (all’epoca ventunenne), con 3 album all’attivo, il trio presenta un repertorio che spazia dalla libera improvvisazione a brani originali composti dal pianista, fino all’esplorazione e alla rielaborazione dei classici del songbook americano. In quasi tutte le lingue del mondo – spiega Filippini – si usa lo stesso termine per definire i verbi suonare e giocare. Con Luca e Marcello c’è un’intesa tale che questi due elementi si si fondono perfettamente per la spontaneità con la quale improvvisiamo insieme.
Il sound del trio è ricco di sfumature e di suggestioni, nel quale ad emergere è la straordinaria armonia tra i musicisti che, accanto alla padronanza indiscussa dei propri strumenti lasciano trasparire quell’anima ludica e leggera che è così raro scorgere in formazioni di questo tipo. La bellezza degli arrangiamenti di Filippini e il tocco inconfondibile del suo pianismo sofisticato fanno di questo trio una “band” senza tempo per l’eleganza e la varietà del repertorio proposto.
Un duplice lavoro il suo, a cavallo fra tradizione e innovazione: se da un lato si riallaccia ai classici, dall’altro inserisce riferimenti alla musica da camera, all’elettronica e alla psichedelia. Un lavoro mirabile, curato fin nei minimi dettagli eppure dotato di un’immediatezza e di una freschezza restituite appieno da un eccellente interplay tra i musicisti.

Marco Di Battista, piano;
Simone Lamaida, sassofoni;
Franco Finucci, chitarra;
Gabriele Pesaresi, basso;
Roberto Desiderio, batteria.
Sonic Latitudes Five Elements prosegue l’esplorazione musicale condotta a quattro mani dal pianista Marco Di Battista e dal chitarrista Franco Finucci e presenta dal vivo il nuovo lavoro Taleia, firmato da Franco Finucci: otto brani originali capaci di unire la freschezza della melodia e uno sguardo attento alle sonorità del jazz odierno.
Di Battista e Finucci si esibiscono con frequenza nel format del duo e questo rende sempre consistente l’andamento dei brani e lo sviluppo della musica. Sonic Latitudes Five Elements rappresenta la versione in quintetto del loro sodalizio: la voce agile ed intensa di un sassofonista originale come Simone Lamaida aggiunge ulteriori possibilità all’evoluzione dei temi e, come accade nelle tracce presenti in Taleia, il sostegno solido della ritmica composta da Gabriele Pesaresi al contrabbasso e Roberto Desiderio alla batteria garantisce spessore e propulsione grazie al loro affiatamento e alle esperienze che hanno maturato nel corso degli anni.
Le composizioni originali dei due leader denotano una scrittura singolare, dagli slanci improvvisativi spiazzanti e al contempo avvincenti, il tutto realizzato attraverso una visione originale e moderna del combo jazz. Gli spunti lanciati da ogni musicista innescano un dialogo serrato, permeato da un linguaggio jazzistico esemplare, per coerenza e per concreta direzione musicale. La coesione del quintetto deriva dalle prolungate e mutue collaborazioni che hanno di volta in volta unito i musicisti coinvolti: contesti diversi, dove è maturata l’intesa e la reciproca conoscenza. Il repertorio eseguito nei concerti da Sonic Latitudes Five Elements proviene da diversi dischi pubblicati in passato e da Taleia, il disco appena pubblicato a nome di Franco Finucci.

Filippo Machiarelli, contrabbasso;
Mattia Feliciani, sax;
Francesco Di Giulio, trombone;
Emilio Marinelli, piano;
Luca Di Battista, batteria.
Di formazione eclettica – studi classici al conservatorio, aperture al jazz, al funk e al rock – il bassista Filippo Macchiarelli, componente dell’Orchestra Nazionale Jazz di Paolo Damiani, guida nell’occasione un quintetto che vede schierati musicisti di vasta esperienza quali Francesco Di Giulio, Emilio Marinelli, Mattia Feliciani e Luca Di Battista.
Repertorio originale, con il quale il giovane musicista marchigiano si è imposto nel prestigioso “Premio Abbado” per la categoria jazz.

Progetto live del dj/producer Giorgio Cencetti aka Farrapo che negli ultimi 20 anni ha avuto modo di “suonare” nei club e festival di tutta Europa e Brasile e di pubblicare per label come la leggendaria Verve o major come Sony, Wagram, Universal. Farrapo in questo progetto sviluppa un percorso musicale che affonda le sue radici in Congo Square, la culla del jazz a New Orleans ma parla la lingua degli anni duemila fatta di funk, ritmi africani, echi di brass band, canzoni e voci meticce, elettronica e virtuosismi jazz.
La band si avvale del cantante/mc italo-congolese Cico Giramundo (voce dei MamaAfrica, ex componente degli Aretuska di Roy Paci e dei Negrita).

Emilio Marinelli, piano/vocoders/effetti;
Gabriele Pesaresi, basso;
John Michael Mawushie, beat boxing.
Il trio composto da batteria, basso e pianoforte è una formazione standard nel mondo del jazz. Il pianista liberato da onerosi impegni ritmico-armonici può esprimersi il più liberamente possibile e cantare con il proprio strumento supportato dalla ritmica con la quale interagisce, ritmica che diventa poi anch’essa solista.
Emilio Marinelli e Gabriele Pesaresi, rispettivamente al pianoforte ed al contrabbasso, musicisti jazz marchigiani con numerose e prestigiose collaborazioni sia Italiane che straniere sulle spalle (KENNY WHEELER, MARIA SCHNEIDER, BOB BROOKMEYER, FABRIZIO BOSSO, MASSIMO MANZI, ENRICO RAVA), si mettono in gioco in questo trio coinvolgendo un giovane e particolarissimo batterista, John Michael Mawushie dando vita ad un progetto vitale, ritmico ed inconsueto arricchito dall’uso di elementi di elettronica.
La ricerca di nuove soluzioni “possibili” in territori di confine difficilmente ascrivibili come unicamente “Jazz” è il motore principale del trio che vuole esplorare e far viaggiare l’ascoltatore dentro e fuori canoni stilistici e binari sonori di ogni sorta.

Davide Di Camillo, basso; Christian Mascetta, chitarra; Leonardo Tulli, sax tenore; Andrea Giovannoli, batteria.
Il Glutenfree Trio nasce nel marzo 2016 dall’autoironia e idea del bassista Davide Di Camillo, che avverte l’esigenza di sviluppare le proprie idee musicali.
Grazie a Christian Mascetta (chitarra) e Andrea Giovannoli (batteria), la band comincia a prendere forma. La scelta di suonare in trio non è affatto casuale, (anche se non mancheranno collaborazioni con altri musicisti) è proprio dall’interplay e dallo scambio di idee dei tre componenti che nascono i brani.
Il connubio tra funk, jazz, blues e rock genera melodie cantabili su un tappeto di energia e groove! (Lampara Jazz)