
Tonio Vitagliani, vibrafono; Mauro De Federicis, chitarra; Fabrizio Pierleoni, basso; Fabio Colella, batteria.
Il CAST JAZZ QUARTET è nato dall’incontro di musicisti con esperienze diverse (Jazz, Musica Classica e Contemporanea, principalmente, ma anche Pop e Musica Etnica; tutti linguaggi che fanno parte del bagaglio musicale dei componenti del Quartetto) i quali, sfruttando una notevole varietà acquisita nell’espressione musicale, si volgono alla ricerca di una musica che sia non solo di alta qualità, ma soprattutto “attuale”, ossia che rappresenti artisticamente il tempo in cui viviamo.
I musicisti di cui il QUARTETTO si compone, oltre ad essere diplomati nei rispettivi strumenti, vantano tutti una notevole esperienza concertistica sia nazionale che internazionale. Numerosi sono i concerti tenuti individualmente in nazioni come: Francia, Germania, Stati Uniti, Spagna, Grecia, Romania e Svizzera.
Il repertorio del CAST JAZZ QUARTET spazia da composizioni originali a brani dei migliori autori del Jazz contemporaneo, includendo anche alcune composizioni dei grandi autori pel passato. Una cura particolare è riservata agli arrangiamenti di ogni singolo brano, con lo scopo di costruire un sound potente, incisivo e coinvolgente.
Nel Gennaio 2016 il quartetto si è cimentato, inoltre, nella realizzazione del suo primo disco dal titolo “Cast Jazz Quartet” nel quale, sono contenuti 8 brani originali composti appositamente dai componenti del gruppo. (Lampara Jazz)

Giovanni Baleari, chitarra; Fabrizio Ginobile, organo hammond; Glauco Di Sabatino, batteria.
Un trio nato da meno di un anno, che ha raccolto sin da subito innumerevoli consensi nei live e che, bruciando le tappe, è arrivato subito alla registrazione del primo disco Minor Sometimes che vede al suo interno grandi classici del panorama Hammondistico vecchio e nuovo fino a composizioni originali.
Tutto questo è stato possibile grazie al talento di Glauco Di Sabatino (batteria), noto batterista del panorama italiano ed internazionale che vanta una lista di collaborazioni di altissimo livello dal pop al jazz, e Fabrizio Ginoble (organo Hammond) organista molto attivo nella scena Blues internazionale collaborando con mostri sacri d’oltre oceano. L’intesa umana e musicale è palpabile sul palco che straborda di groove e di interplay. (Lampara Jazz)

Carmine Ianieri, sassofoni; Roberto Di Virgilio, chitarra; Emanuele Di Teodoro, basso; Bruno Marcozzi, batteria.
Un duo sax e chitarra con un progetto pensato per i piccoli club incontra un duo di ritmica per espanderne le potenzialità anche sui palchi all’aperto. La capacità melodica di Carmine Ianieri si incontra con la chitarra e i loop elettronici di Roberto “Poppetto” Di Virgilio per un concerto la cui descrizione migliore, come loro stessi hanno sempre sostenuto, è racchiusa in una frase di Frank Zappa: “Parlare di musica è come ballare di architettura”.
Il repertorio proposto è una sorta di viaggio sonoro che abbraccia vari generi in cui la sperimentazione è al centro dell’interazione costante e dinamica. Da atmosfere open al funky, al jazz, riletti in una chiave personale ed originale. (Lampara Jazz)

Benny Benack III, tromba e voce; Daniele Cordisco, chitarra; Giuseppe Venezia, basso; Elio Coppola batteria.
Benny Benack III è uno dei più promettenti giovani trombettisti americani. Finalista al prestigioso Thelonius Monk International Jazz Trumpet Competition nel 2014 e come vocalist nell’altrettanto importante Mid-Atlantic Jazz Festival Vocalist Competition sempre nel 2014, ha debuttato nell’industria discografica per la Blue Note come sideman della pianista Chihiro Yamanaka, progetto che lo ha condotto in vari tour in Giappone e Russia.
Attualmente la sua attività sia come leader che come sideman lo vede impegnato nei locali più importanti di New York (The Blue Note, Birdland, SMOKE, Small’s, The Bar Next Door, The Iridium, The Jazz Gallery, Minton’s Harlem e Ginny’s Supper Club). In occasione di un breve tour europeo abbiamo l’onore di averlo stasera sul palco della Lampara.
Daniele Cordisco, nonostante i suoi soli 26 anni, vanta già un curriculum da professionista; infatti ha avuto l’opportunità di condividere il palcoscenico con alcuni dei musicisti/artisti più importanti della scena musicale italiana e non solo, tra cui: Jeff Young (organista di Sting), Fabrizio Bosso, Gregory Hutchinson, Danilo Rea, Max Ionata, Stefano Di Battista, Julian Oliver Mazzariello, Lorenzo Tucci, Giorgio Rosciglione, i fratelli Deidda, Daniele Scannapieco, Donna McElroy, Roy Hargrove, Esperanza Spalding, ecc..
Da qualche tempo si esibisce stabilmente con Renzo Arbore e i suoi Swing Maniacs con i quali ha registrato la sigla del programma televisivo “Oggi Qui.. Domani Là”, andato in onda su RAI5. (Lampara Jazz)

Manlio Maresca, chitarra; Giulio Scarpato, basso; Enrico Morello, batteria.
L’Andymusic Trio esordisce nell’autunno del 2012 come spalla al poeta, attore, scrittore Remo Remotti ed esce nel 2014 col disco “Heavydance” prodotto dall’etichetta “AUAND”.
I tre musicisti gravitano attorno al circuito jazzistico nazionale e internazionale, partecipando anche a varie rassegne come “La Strada in Jazz”, “Agus Jazz” e il “Castelli Jazz Connection”.
Con frequenti incursioni in ambienti musicali anche estranei alle forme tradizionali, sanno trasformare sonorità un tempo appartenenti alla tradizione storica musicale del secolo passato sfruttando il registro dell’era moderna, in una dimensione elettrica, nella quale si trovano risonanze acustiche completamente alterate di reminiscenze remote. (Lampara Jazz)

Davide Di Camillo, basso; Christian Mascetta, chitarra; Riccardo Maggitti, sax tenore; Andrea Giovannoli, batteria.
Il Glutenfree Trio nasce nel marzo 2016 dall’autoironia e idea del bassista Davide Di Camillo, che avverte l’esigenza di sviluppare le proprie idee musicali.
Grazie a Christian Mascetta (chitarra) e Andrea Giovannoli (batteria), la band comincia a prendere forma. La scelta di suonare in trio non è affatto casuale, (anche se non mancheranno collaborazioni con altri musicisti) è proprio dall’interplay e dallo scambio di idee dei tre componenti che nascono i brani.
Il connubio tra funk, jazz, blues e rock genera melodie cantabili su un tappeto di energia e groove! (Lampara Jazz)

Franco Finucci, chitarre; Marco Di Battista, key, sinth e pianoforte; Arild Andersen, contrabbasso; Paolo Vinaccia, batteria.
Altro eccezionale appuntamento con il grande jazz alla Lampara. Il jazz del nord Europa, nelle vesti di Arild Andersen e Paolo Vinaccia, incontra la mediterraneità di Franco Finucci e Marco Di Battista.
Marco Di Battista e Franco Finucci utilizzano la formazione del quartetto per proporre al pubblico la loro visione personale del jazz. Le composizioni originali dei due leader si avvalgono di una scrittura singolare, dagli slanci improvvisativi spiazzanti e al contempo avvincenti. A supporto dei due leader si aggiunge la ritmica esperta e solida formata da Arild Andersen, al contrabbasso, e Paolo Vinaccia, alla batteria, due artisti di fama mondiale, autori di lavori discografici di prestigio in collaborazione con artisti di primo piano nella scena jazzistica internazionale.
Il contrabbassista norvegese Arild Andersen è uno dei personaggi più importanti della scena jazz scandinava ed è rinomato a livello internazionale. Dopo aver iniziato la sua carriera musicale come chitarrista «The Riverside Swing Group» nella sua città natale Lillestrøm, Arild Andersen ha iniziato a suonare il contrabbasso nel 1964 e sin da subito è entrato a far parte delle band più in vista nella capitale norvegese.
È stato eletto miglior bassista per Jazznytt nel 1967: da quel momento la sua carriera è diventata sempre più importante, sin dal momento in cui è entrato a fare parte del Jan Garbarek Quartet, dal 1967 al 1973, insieme a Terje Rypdal e Jon Christensen. Sin da quel momento le sue collaborazioni lo vedono a fianco dei musicisti più in vista del periodo come la cantante Karin Krog, George Russell, Don Cherry, Phil Woods, Dexter Gordon, Bill Frisell, Hampton Hawes, Johnny Griffin, Sonny Rollins, Sheila Jordan, Chick Corea, Ferenc Snétberger, Tomasz Stańko e molti altri.
La sua figura artistica rappresenta un riferimento solido nella scena norvegese e internazionale sia come sideman che con le formazioni a proprio nome, in particolare l’Arild Andersen Quartet e la band Masqualero, acclamata dalla critica e dal pubblico. Apparso in moltissimi dischi, Andersen è titolare di oltre quindici registrazioni a proprio nome – pubblicate in massima parte dalla ECM e tutte di grande valore artistico. Un percorso testimoniato dai premi che gli sono stati assegnati nel corso di tutta la sua carriera, dagli esordi fino ad oggi, e che dimostrano come abbia sempre cercato di innovare il proprio linguaggio e di non fermarsi alle tappe già acquisite.
Paolo Vinaccia – batterista, percussionista e compositore – vive in Norvegia dal 1979. Nel corso degli anni, Vinaccia ha lavorato con Terje Rypdal, Bendik Hofseth, Jan Eggum, Knut Reiersrud (nel gruppo Four Roosters), Gisle Torvik, Ole Amund Gjersvik e Jonas Fjeld, incidendo moltissimi dischi per le più prestigiose etichette di jazz, in particolare con la ECM di Manfred Eicher.
Ha suonato in concerto e registrato con Palle Mikkelborg, Mike Mainieri, Jon Christensen e David Darling. LA lunga collaborazione con il contrabbassista Arild Andersen – con cui suona insieme stabilmente da anni – si è concretizzata di recente nel trio guidato da Andersen e completato dal sassofonista scozzese Tommy Smith. La formazione ha registrato due dischi – Live at Belleville (2008) e Mira (2014) – entrambi per ECM.
Vinaccia ha contribuito a più di 100 album e, insieme con Terje Rypdal, ha composto il lavoro commissionato per il Canal Street Jazz and Blues festival di Arendal nel 2006. Per l’Oslo Jazz Festival 2015 gli è stato commissionato Judgement Day – According to Paul, un’esperienza audiovisiva unica in cui insieme al chitarrista Eivind Aarset ha invitato gli artisti David Solheim, Tord Knudsen e Erlend Sæverud ad utilizzare la Cattedrale di Oslo come “palcoscenico” unico e speciale per la manipolazioni audio e le proiezioni video realizzate su misura per l’occasione.

Michael “Patches” Stewart, tromba; Keith Anderson, sax; Roberto Di Virgilio, chitarra; Stefano Sastro, tastiere; Enrico Bevilacqua, basso; Nathan Allen, batteria.
Supergruppo d’eccezione sul palco della Lampara, i Brothers In Funk. Michael “Patches” Stewart, trombettista di Marcus Miller e Al Jarreau; Keith Anderson, sassofonista di Roy Hargrove, Erykah Badu e Prince; Nathan Allen, batterista di Amy Winehouse, accompagneranno il talentuoso bassista Enrico Bevilacqua nella presentazione del suo ultimo lavoro “Brooklyn”.
Funky, groove e jazz per una serata all’insegna del ritmo. (Lampara Jazz)

Andrea Riccio, dj; Cristian Krisafrica Giustini, percussioni; Eric Daniel, sax e flauto traverso.
sTRaNe diSsoNaNZe è un nuovo progetto che prende forma dall’incontro di diverse culture musicali, un’esperienza dalle sfumature funky deep & house in continua evoluzione.
Lo spettacolo viene reso ancora più originale dal sovrapporsi di musicisti rigorosamente live. Così non si tratta di solo live, né della semplice esibizione del dj, né di un concerto strumentale: è una performance unica e coinvolgente, in cui il dj interagisce con i musicisti che suonano dal vivo il sax, le trombe e le percussioni. Un melange di suoni elettronici e strumenti tradizionali che lascia senza fiato. (Lampara Jazz)

Claudia Pantalone voce; Jorge Ro’ tromba; Manuel Trabucco sax alto; Mattia Feliciani sax tenore; Francesco Di Giulio trombone; Giulia De Marco violino; Valeria Vadini violino; Violeta Stancu viola; Manuela Tarantelli violoncello; Matteo Di Battista chitarra; Fabio D’Onofrio piano; Michelangelo Brandimarte basso; Luca Di Battista batteria.
NiaMuziko: il nome viene dall’Esperanto, una lingua che aveva come fine quello di creare un linguaggio comprensibile per tutti i popoli.
L’intento musicale del progetto è appunto quello di contaminarsi con generi di qualunque tipo, sperimentando su musica originale composta dagli stessi membri dell’orchestra.
L’organico è composto da un folto numero di giovani musicisti abruzzesi e presenta sezione ritmica, fiati, archi ed una voce solista.
Ne viene fuori quindi un sound variegato e multiforme che mescola Funk, Rock, Musica Classica, Musica Mediterranea, Jazz con incursioni anche nel Pop e nell’Elettronica. (Lampara Jazz)

Gianluca Esposito sax alto e soprano; Flavio Boltro, tromba; Mauro Grossi, piano; Piero Borri, batteria.
GIANLUCA ESPOSITO QUARTET feat. FLAVIO BOLTRO è un progetto del sassofonista Gianluca Esposito. Il jazzista abruzzese dal grande estro compositivo esprime tutto il suo talento artistico con brani di sua composizione che spaziano dallo swing al funky al latin, tutti caratterizzati da melodicità, brio e da un sound originale e moderno. Il groove è accattivante e travolgente tanto da rapire l’ascoltatore anche grazie all’apporto di musicisti di grandissima personalità quali:
– PIERO BORRI (batteria)
– MAURO GROSSI (organo Hammond) e la special guest:
– FLAVIO BOLTRO (tromba), uno dei più grandi trombettisti del panorama jazzistico internazionale che ha già realizzato originali progetti discografici di Gianluca Esposito quali BIANCOSCURO e AFTER MIDNIGHT.
Nel concerto il quartetto suonerà brani composti da Esposito e standard noti riarrangiati col talento improvvisato, l’interplay e la musicalità che tanto contraddistingue questi grandi musicisti. (Lampara Jazz)

Carmine Ianieri, sax tenore; Roberto Di Virgilio, chitarra; Massimiliano Coclite, piano e voce; Bruno Marcozzi, batteria.
Un quartetto d’eccezione, una musica che sfrutta il filo della tradizione per poterlo tessere in maniera originale. Le strutture classiche del jazz vengono rivisitate attraverso le proprie attitudini musicali e personali.
Per sintetizzare il concerto di stasera non c’è niente di più esaustivo di una celebre frase di Frank Zappa: “Parlare di musica è come ballare di architettura”.
Ingresso gratuito. (Lampara Jazz)

Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coinvolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate.
Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.

Amano suonartele forte distruggendo tutte le rabbie represse della vita attraverso racconti di storie selvagge, amanti sconosciuti e la difficoltosa relazione con il “global system”: – Cioè a chi serve Bach quando puoi continuare a cantare ed ascoltare gruppi con nomi stupidi come The Oblivians, The Jon Spencer Blues Explosion o The Stooges?
Il loro sound è sporco e scarno ( due chitarre e una batteria dove i tre Gentiluomini suonano e si scambiano tutti gli strumenti), e le vibrazioni malate rompono e rimescolano tutto.
Nel 2013 rilasciano “Less Said The Better”, 12 canzoni che li fà conoscere ed apprezzare in tutta Italia.
Nel 2016 è la volta di “HOBO-FI”, 13 tracce registrate con la supervisione e collaborazione di Niccolò Mazzantini e Fabio Fantozzi membri e compositori per gli APPALOOSA.
Con HOBO-FI i Gentlemens sono orgogliosi e fieri di annunciare la loro collaborazione e co-produzione con la più importante etichetta di distribuzione Garage, Rock’n’Roll italiana ovvero AREA PIRATA RECORDS.

Simone Alessandrini sax alto e soprano;
Federico Pascucci sax tenore;
Antonello Sorrentino tromba;
Riccardo Gola basso ed effetti;
Riccardo Gambatesa batteria.
La musica che diventa narrazione e che assume il ruolo di strumento per rivisitare un passato ricco di storie, passioni e colori. Questo il filo conduttore di Storytellers, progetto del sassofonista Simone Alessandrini che attraverso i suoni contemporanei del free jazz, del rock e di New Orleans ha deciso di raccontare alcuni aneddoti accaduti durante la seconda guerra mondiale. Da questo punto di partenza e da questa commistione di stili nascono brani e composizioni originali attraverso le quali vengono ridisegnate le immagini di un passato che diventa cornice ideale per esaltare la vitalità del genere umano.

Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coinvolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate.
Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.

Ponzio: travel guitar & voce
Scopoladroga: drums & voce
Pedu: keytar & tastiere
Violence: percussioni & voce
Ginardo: percussioni & petardi
Il Direttore: percussioni & voce
I Ponzio Pilates sono un’orchestra di pirati carichi di esplosivo, avventurieri dell’elettrosamba e maestri incontestati del ballo disarticolato. Fuochi d’artificio, scanokkiate in trance mistica, improvvisate poderose e danze sfrenate: ogni volta fanno di tutto per rendere il loro panno abbastanza umido… ed anche il vostro. Chiamateli quando siete tristi e maramiao amici, suoneranno per voi in casa, in strada, in ufficio, nella vostra discoteca preferita o se volete sul satellite di Saturno più esterno [Giapeto, 3,5 milioni di km da Saturno], in connessione diretta con la vostra proiezione astrale…. in ogni caso, vestiti sudabili, fidatevi!

Alessia Martegiani voce;
Massimiliano Coclite piano;
Mauro De Federicis chitarra;
Bruno Marcozzi batteria.
Nell’interpretazione di brani indimenticabili di grandi autori come Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi e Fabrizio De Andrè, Alessia Martegiani sarà accompagnata dal pianista Massimiliano Coclite, dalla ritmica di Bruno Marcozzi (percussioni), e dal chitarrista Mauro De Federicis.
I cantautori della scuola genovese portarono infatti, con la passione per la canzone francese, per il jazz, per il folk in versione colta e per la ballata, un’epocale rivoluzione linguistica e di contenuti. La scelta dei brani, spiega una nota, «segue semplicemente l’onda dei gusti personali e dei ricordi di bambina, rivelando solo alla fine un filo conduttore che riconduce al viaggio, al naufragio e al mare. L’idea musicale nasce dall’esigenza di suonare e registrare tutti assieme, in un’unica stanza, all’impromptu, senza possibilità di cambiare, correggere, manipolare la registrazione, restituendo così alla performance musicale la sua immediatezza e il suo naturale respiro».

Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coinvolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate.
Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.

I John Canoe sono un trio surf/garage rock di Roma formatosi inizialmente sotto il nome di “The Sasquatch”, dall’unione di Jesse Gemanò (voce e chitarra), Stefano Padoan (voce e batteria). A Dicembre del 2014, con l’ingresso nella band di Mario Bruni (voce e basso) cambiano nome e formazione diventando “JOHN CANOE” e rilasciano insieme a Bomba Dischi il loro primo singolo “Nervous Breakdown” a cui seguito il primo EP ufficiale “ActorBoy”.
La loro tana è un box nel quartiere Testaccio, il loro terreno di caccia è il palco. Non a caso dal vivo ottengono sempre ottimi riscontri arrivando secondi nella finale per le selezioni di Arezzo Wave 2015 nel Lazio.
“Actor Boy” ha fruttato alla band romana plurimi attestati di stima e un tour di oltre 60 date tra cui Sziget Festival (Budapest), Home Festival (Treviso), Magneet Festival (Amsterdam).
I John Canoe hanno avuto il piacere di dividere il palco con Editors, I Cani, Ministri, Amen Dunes, Mujeres, Pharmacy, Ganglians, Fast Animals And Slow Kids, Sadside Project, e molti altri.
WAVE TRAPS è il primo full-length del trio JOHN CANOE (Jesse Germano, Mario Bruni, Stefano Padoan) per Bomba Dischi/Universal.
L’album arriva a poco più di un anno di distanza dal fortunato EP “ActorBoy” che ha fruttato alla band romana plurimi attestati di stima e un tour di oltre 60 date tra cui Sziget Festival (Budapest), Home Festival (Treviso), Magneet Festival (Amsterdam). WAVE TRAPS è un disco di dieci tracce dove le sonorità garage-rock si fondono con melodie pop e surf. L’album, arrangiato dalla band e da Marco Fasolo (Jennifer Gentle), è stato registrato al VDSS Recording Studio di Morolo e mixato da Jesse Germanò. Il mastering è stato affidato a Filippo Strang. La copertina del disco nasce dalle mani di Jimmy Lazer.
Il primo disco dei JOHN CANOE si intitola “Wave Traps”, uscirà il 28 aprile 2017 per Bomba Dischi/ Universal Music Italia e i ragazzi lo presenteranno durante il nostro Bomba Dischi Festival 2017 all’Ex Dogana
Al teaser: Daniele Babbo Here it comes. We can now say this is “WAVE TRAPS” coming soon… Spring 2017 Director – Dandaddy Bomba Dischi\ Universal Music Italia.
http://www.bombadischi.it/

Alessandro Scala, sax soprano:
Gilberto Mazzotti, piano;
Piero Simoncini, double bass;
Michele Iaia, batteria.
Latin jazz, groove incalzanti, melodie dirette ed immediate che arrivano dritte al cuore. Queste le caratteristiche principali dei GB Project, quartetto composto da Alessandro Scala al sax soprano, Gilberto Mazzotti al pianoforte, Piero Simoncini al contrabbasso, Michele Iaia alla batteria. L’ultimo disco di questa formazione così ben rodata si intitola In The Bloom ed è stato pubblicato da Alfa Music proprio nel 2016.
Il quartetto propone tutti brani originali, contaminati da stili differenti e profumi etnici, che hanno come comune denominatore il jazz contemporaneo. L’improvvisazione permette ai componenti del gruppo di esprimere la propria personalità artistica durante la performance, regalando un ascolto emozionante, coinvolgente e vitale.

Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coinvolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate.
Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.

Gli Sherpa sono, andando dritto al punto, una delle più grandi band psichedeliche che ci sia mai stata in Italia. “Tanzlinde”, il loro disco d’esordio per la Sulatron Records, ha raccolto grandi recensioni in tutta Europa.
Lunedì 24 luglio “Tanzlinde” viene eseguito per la prima volta a Pescara su un palco vero e proprio. L’occasione è imperdibile.
A seguire la solita caciara del lunedì con il Rockwild Party. Dj Set di Umberto Palazzo

La band noise rock di Catania, sui dischi (a parte i primi due di esordio) firmata dall’etichetta discografica “touch and go” records, nasce nell’87. Da quel momento il gruppo crea una scena musicale, che prenderà piede in tutto lo stivale, maturando negli anni ’90 e che ancora oggi continua a pulsare.
“Out of colours” (1989) e “Waters” (1993). Nell’autunno del 1994 il gruppo registra una Peel Session negli studi Londinesi della BBC per il programma di John Peel, icona del giornalismo musicale. mondiale. Pubblicato da Strange Fruit, il disco contiene 3 brani tratti da “Waters” e 3 inediti. Nello stesso anno, la band inizia la collaborazione con la label americana Touch and Go Records pubblicando il 12 pollici “4”, bandiera del nuovo suono UZEDA, registrato in Francia da Steve Albini.
Nel 1998 ,per Touch and Go Rec.,esce l’album “Different Section Wires”registrato in Francia da Steve Albini .
L’attivita’ “live” di Uzeda conta oltre 1.200 concerti in Europa e negli Stati Uniti con una pausa dal 2001 al 2004, durante la quale i quattro componenti hanno vissuto esperienze artistiche differenti e separate.
Nel 2006 la band torna in studio e registra “Stella”, album uscito per Touch & Go Rec,seguito da un lungo tour che include la partecipazione al 25° anniversario della Touch&Go, celebrato in una 3 giorni di Festival a Chicago. Nel 2004 e nel 2012, la band ha partecipato al festival inglese “All Tomorrow’s Parties”, entrambe le edizioni curate da Shellac.
Insieme agli Uzeda sul palco tra gli ulivi delle macerie ci saranno i SUDOKU KILLER.
Band guidata dalla contrabbassista Caterina Palazzi, nasce a Roma nel 2007. I musicisti provengono tutti da esperienze artistiche affini, che spaziano dal jazz al rock alla musica sperimentale. Il loro primo lavoro discografico “Sudoku Killer” con l’etichetta italiana Zone di Musica e’ uscito nel 2010, cui è seguito un tour di oltre 300 date in tutta Italia per la presentazione dell’album, che ha creato una buona notorietà e visibilità non solo in ambito jazzistico.
Il nuovo disco in uscita a gennaio (Auand Records 2015) sarà seguito dal tour in Italia, Norvegia, Stati Uniti. “Infanticide” è fortemente caratterizzato da sonorità psichedeliche,noise, post-rock e evocative di colonne sonore cinematografiche.
In occasione del JAZZIT AWARD 2010 Caterina Palazzi è stata votata come migliore compositrice italiana, SUDOKU KILLER è stato nominato secondo miglior album italiano, e la band si è posizionata al quarto posto tra le migliori formazioni.

Claudio Filippini, pianoforte;
Luca Bulgarelli, contrabbasso;
Marcello Di Leonardo, batteria.
Il trio di Claudio Filippini, composto da Claudio Filippini al pianoforte, Luca Bulgarelli al contrabbasso e Marcello Di Leonardo alla batteria è una formazione ultra decennale che pone al centro della musica l’amicizia, la stima reciproca e l’intesa profonda dei tre musicisti.
Acclamato dalla critica come una delle migliori formazioni degli ultimi anni, il trio si è esibito in molti tra i più importanti festival jazz del mondo tra cui Umbria Jazz (Italia), Auditorium Parco Della Musica (Roma), Bulgari Ginza Tower (Tokyo), Bikaner House (Delhi), Institute Menesez (Goa), Akbank Sanat (Istanbul).
Fondato nel 2004 da Claudio Filippini (all’epoca ventunenne), con 3 album all’attivo, il trio presenta un repertorio che spazia dalla libera improvvisazione a brani originali composti dal pianista, fino all’esplorazione e alla rielaborazione dei classici del songbook americano. In quasi tutte le lingue del mondo – spiega Filippini – si usa lo stesso termine per definire i verbi suonare e giocare. Con Luca e Marcello c’è un’intesa tale che questi due elementi si si fondono perfettamente per la spontaneità con la quale improvvisiamo insieme.
Il sound del trio è ricco di sfumature e di suggestioni, nel quale ad emergere è la straordinaria armonia tra i musicisti che, accanto alla padronanza indiscussa dei propri strumenti lasciano trasparire quell’anima ludica e leggera che è così raro scorgere in formazioni di questo tipo. La bellezza degli arrangiamenti di Filippini e il tocco inconfondibile del suo pianismo sofisticato fanno di questo trio una “band” senza tempo per l’eleganza e la varietà del repertorio proposto.
Un duplice lavoro il suo, a cavallo fra tradizione e innovazione: se da un lato si riallaccia ai classici, dall’altro inserisce riferimenti alla musica da camera, all’elettronica e alla psichedelia. Un lavoro mirabile, curato fin nei minimi dettagli eppure dotato di un’immediatezza e di una freschezza restituite appieno da un eccellente interplay tra i musicisti.

Letizia aka La Ponto nasce e cresce al sud fra dischi blues e b-movies.
Diggatrice compulsiva sin da bambina, si innamora presto del rare groove italiano continuando a coltivare la passione per la black music e fomentando il feticismo per i 7”.
Selecter dal microsolco facile, i suoi set spaziano dal raw funk alla disco-boogie oscura per un viaggio inconsueto nel “modernariato musicale.”

Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coinvolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate.
Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.