
Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coivolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate. Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.

Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coivolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate. Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.

I ButchFellas sono nati in un caldo pomerigissimo da un connubio di arrosticini, genziane, cosce e brandelli di dignità. Connubio che li ha buttati nel funky e nel blues, passando per un tributo a Miles Davis (assolutamente cancellato dal repertorio a furor di popolo) per lanciarli in alto su percorsi retro-swing per poi farli scivolare giù verso le spiagge del caldo mare dei Caraibi, con gli occhi rivolti alla luna per dire “ma GUARDA CHE LUNA!” (… e sentirsi un pò mannari…).
Il loro vecchio cavallo di battaglia è “SENZA GHIACCIO”, esempio di alto impegno sociale, che affronta con sensibilità ed insospettabile delicatezza il problema che attanaglia gli avventori appollaiati al bancone quando i locali notturni finiscono il ghiaccio per i cocktail; e quando le groupies sono sul punto di lanciare le loro mutandine sul palco, ecco che arriva la hit storica “TURISTA SESSUALE”, pezzo rigorosamente vietato ai minori, per poi stordirle definitivamente con quel grido che vuol dire tutto di “PREISTORIA”, capolavoro dimenticato dei più biechi meandri del 1970, manifesto dell’uomo post e senza ghiaccio, che non deve chiedere mai.
“Disponibili unicamente per feste di addio al nubilato. In altri casi, non chiamateci per suonare, ma lasciateci bere al bancone in santa pace.”
Hanno detto di loro: “Cialtroni!!!!”, “Non verrò mai più ad un vostro concerto”, “Bevete troppo”, “Non sapete suonare ma siete simpatici”, “Facciamo a botte”, “Pensavo che stasera ci fossero i James Taylor Quartet”, “Siete carini ma preferisco tenervi come amici”, “Ho capito di preferire il death metal anche se non l’ho mai ascoltato”, “Ora ve lo buco, la palla”. (Lunedì della Lampara)

“Un matematico, un cantante rubato al rock e un pianista classico col pallino del punk”
Tre ragazzi abbastanza adulti da aver imparato a suonare in band punk rock nei garage usati a mo’ di club e abbastanza sperimentali da mischiare tutto questo ai suoni puliti e calcolati del digitale. Sono questi gli ANUDO, espressione di come British, elettronica berlinese, suoni assieme nordici e melodici abbiano influenzato la musica contemporanea in Italia, autori di un synth pop diretto, un’elettronica che si fonde nel noise.
Il 4 aprile 2016 gli Anudo daranno alla luce “Zeen” (MArteLabel, 2016), esordio discografico che costituisce la prova del nove per il trio che ha conquistato l’attenzione di pubblico e promoter con due singoli all’attivo (“Just” e “Fools”), pubblicati nel corso del 2015.
“Zeen” è un viaggio di 10 tracce attraverso paesaggi sonori di elettronica contemporanea dal gusto berlinese, con morbide melodie sporcate da un’attitudine punk che si diramano su bassline compatte e si immergono nella penombra delle Alpi, dove gli Anudo hanno trasformato una cascina isolata in un recording studio di ultima generazione.
Fuoriclasse della musica ibrida e digitale, con alle spalle diversi progetti ed esperienze sui più importanti palchi europei, i tre producer utilizzano suoni ambientali campionati in diverse città del vecchio continente mixandoli ai synth analogici, autentica colonna portante del loro sound.
Il tocco finale, per una produzione che strizza l’occhio ai grandi nomi dell’elettronica internazionale, è stato affidato a John Davis, sound engineer storico, che ha masterizzato il disco negli studi Metropolis di Londra e che recentemente ha collaborato con nomi del calibro di Led Zeppelin, Prodigy, FKA Twigs e molti altri artisti di primo piano. (L’Ultima Spiaggia)

Tonio Vitagliani, vibrafono; Mauro De Federicis, chitarra; Fabrizio Pierleoni, basso; Fabio Colella, batteria.
Il CAST JAZZ QUARTET è nato dall’incontro di musicisti con esperienze diverse (Jazz, Musica Classica e Contemporanea, principalmente, ma anche Pop e Musica Etnica; tutti linguaggi che fanno parte del bagaglio musicale dei componenti del Quartetto) i quali, sfruttando una notevole varietà acquisita nell’espressione musicale, si volgono alla ricerca di una musica che sia non solo di alta qualità, ma soprattutto “attuale”, ossia che rappresenti artisticamente il tempo in cui viviamo.
I musicisti di cui il QUARTETTO si compone, oltre ad essere diplomati nei rispettivi strumenti, vantano tutti una notevole esperienza concertistica sia nazionale che internazionale. Numerosi sono i concerti tenuti individualmente in nazioni come: Francia, Germania, Stati Uniti, Spagna, Grecia, Romania e Svizzera.
Il repertorio del CAST JAZZ QUARTET spazia da composizioni originali a brani dei migliori autori del Jazz contemporaneo, includendo anche alcune composizioni dei grandi autori pel passato. Una cura particolare è riservata agli arrangiamenti di ogni singolo brano, con lo scopo di costruire un sound potente, incisivo e coinvolgente.
Nel Gennaio 2016 il quartetto si è cimentato, inoltre, nella realizzazione del suo primo disco dal titolo “Cast Jazz Quartet” nel quale, sono contenuti 8 brani originali composti appositamente dai componenti del gruppo. (Lampara Jazz)

Un omaggio alla Disco Music, quella vera, contaminata dal Funk, dal Soul e dalla Psichedelia Tropicale! Quella che ti fa consumare le scarpe in pista, ti strappa un sorriso ed anche i pantaloni se non la sai ballare… La stessa che quando la serata volge al termine, ti farà venir voglia di gridare ULTIMO DISCO!

Dj Set di Dj Acrix, uno degli artisti più eclettici della scena underground romana. DJ musicista e producer con una forte personalità, inizia come resident a Radio Londra e in poco tempo seguono serate ad Amsterdam, Spagna e Francia. Nel 2002 si affianca ad alcune produzioni di eventi della Capitale, fra cui Any Given Monday, mentre a Capodanno 2015 partecipa ad Amore Festival 015.
Nell’estate dello stesso anno diventa resident Dj per Gay Village. Oltre all’attività di Dj, ACRIX è un compositore di colonne sonore e produttore. Ha scritto musiche per diverse fiction e spot TV di successo, fra cui “I Cesaroni” e “Un medico in Famiglia”. Collabora inoltre come chitarrista e batterista per diversi artisti partecipando ad innumerevoli Festival (Festival di Sanremo, Festivalbar, Independent Days festival).

Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coivolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate. Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.

Sebbene agli inizi siano stati influenzati prevalentemente dal rock progressivo, il genere al quale si ispirano di più i Clepsydra è in prevalenza il rock psichedelico; in ogni modo, la band è fondata sulle basi di un’assoluta libertà stilistica.
Caratterizzati da testi introspettivi e filosofici, dilatazioni musicali e improvvisazioni, dal vivo l’interesse per la sperimentazione si traduce nella reinterpretazione dei brani in modi di volta in volta differenti, con forte enfasi sul jamming. (Lunedì della Lampara)

“Il mondo sonoro di Hugo Race appare come certi film di fantascienza sociale degli anni Settanta”
Australiano di nascita, Hugo Race ha dapprima accompagnato i Birthday Party e poi è entrato a far parte dei Bad Seeds. Lasciato il gruppo nel 1984 ha fondato in Australia The Wreckery con Robin Casinader, Nick Barker, Edward Clayton-Jones e Charles Todd e poi scioltisi nel 1988 ha costituito i True Spirits (Bryan Colechin, Chris Hughes, Ralf Droge, Rainer Lingk, John Molineux) con base in Europa, con i quali ha pubblicato diversi album.
Il loro suono spazia tra il blues, la psichedelia, definito dal Melody Maker industrial-trance-blues. Ha continuato la collaborazione con Nick Cave partecipando al disco “Kicking Against The Pricks”, “Tender Prey” e “Murder Ballads”. Ha inoltre partecipato come musicista e compositore a dischi di Mick Harvey, La Crus, Nikki Sudden, Robert Forster, Micevice. Ha fondato assieme a Chris Brokaw e Chris Eckman il gruppo di rock blues etnico Dirtmusic con i quali ha pubblicato 4 album.
Dal 2010 ha dato vita, insieme ad Antonio Gramentieri e Diego Sapignoli della band strumentale Sacri Cuori, al progetto Hugo Race Fatalists, con cui ha prodotto due lavori, l’omonimo “Fatalists” nel 2010 e “We Never Had Control” nel 2012. (L’Ultima Spiaggia)

Giovanni Baleari, chitarra; Fabrizio Ginobile, organo hammond; Glauco Di Sabatino, batteria.
Un trio nato da meno di un anno, che ha raccolto sin da subito innumerevoli consensi nei live e che, bruciando le tappe, è arrivato subito alla registrazione del primo disco Minor Sometimes che vede al suo interno grandi classici del panorama Hammondistico vecchio e nuovo fino a composizioni originali.
Tutto questo è stato possibile grazie al talento di Glauco Di Sabatino (batteria), noto batterista del panorama italiano ed internazionale che vanta una lista di collaborazioni di altissimo livello dal pop al jazz, e Fabrizio Ginoble (organo Hammond) organista molto attivo nella scena Blues internazionale collaborando con mostri sacri d’oltre oceano. L’intesa umana e musicale è palpabile sul palco che straborda di groove e di interplay. (Lampara Jazz)

“Credetemi, per fare della new wave così ci vuole davvero un fisico bestiale”
Gli zZz sono un gruppo olandese; la loro musica scuote l’apparato percettivo, stimola i ricordi e manda letteralmente in ecstasy con le tracce contenute in questo set “Sounds Of zZz”. Punto focale della loro espressione artistica è l’incontro tra suoni del passato, che ricordano i The Doors (soprattutto la voce del cantante Bjorn Ottenheim), e l’elettronica, non quella tradizionale, ma quella manipolata in maniera “dirty”, sporca.
Per fare un confronto, gli zZz potrebbero richiamare gli Electric 6, ma con una vena interpretativa indie più innovativa e bizzarra. La chiave di lettura della loro musica è da ricercare nell’organo che costituisce lo scheletro portante della loro produzione musicale. (L’Ultima Spiaggia)

The Devils sono: Erica Toraldo (batteria e voce) e Gianni Vessella (chitarra e voce). Il sound si ispira al trash’n’roll minimale dei Cramps, abbinato ad un wall of sound di “Jon Spenser-iana” matrice (agli albori) e che sfocia, manco a dirlo, in riferimenti a Gories ed Oblivians, ma strizzando anche l’occhio alla neo-scena noise-rocknroll di San Francisco. Insomma una bella ventata di aria fresca nel soporifero panorama italiano e che sta già varcando i confini.
Nei THE DEVILS non troverete echi di psichedelia modaiola, temi hype e look studiato a tavolino come nella stragrande maggioranza delle nuove band, o politically correct, ma tutto l’esatto contrario, ma suoni deraglianti, ritmi martellanti, sfrontatezza, pericolosità ed anche un pizzico di provocazione, perchè “questo è ROCKNROLL baby”. E così deve essere per chiamarsi tale!
Il loro primo disco è uscito il 24 giugno 2016. Rilasciato dalla leggendaria etichetta di Reverend Beat Man, la VOODOO RHYTHM RECORDS; ed è stato registrato nientemeno che da JIM DIAMOND (White Stripes, The Dirtbombs, etc etc) nel Subsonic studio di Montpellier. (L’Ultima Spiaggia)

Dj Set di Dj Acrix, uno degli artisti più eclettici della scena underground romana. DJ musicista e producer con una forte personalità, inizia come resident a Radio Londra e in poco tempo seguono serate ad Amsterdam, Spagna e Francia. Nel 2002 si affianca ad alcune produzioni di eventi della Capitale, fra cui Any Given Monday, mentre a Capodanno 2015 partecipa ad Amore Festival 015.
Nell’estate dello stesso anno diventa resident Dj per Gay Village. Oltre all’attività di Dj, ACRIX è un compositore di colonne sonore e produttore. Ha scritto musiche per diverse fiction e spot TV di successo, fra cui “I Cesaroni” e “Un medico in Famiglia”. Collabora inoltre come chitarrista e batterista per diversi artisti partecipando ad innumerevoli Festival (Festival di Sanremo, Festivalbar, Independent Days festival).

L I M è il nuovo progetto solista di Sofia degli Iori’s Eyes, che ha da poco esordito con un ep, “C O M E T”, per La Tempesta International. Dopo un certo periodo passato all’estero, con gli Iori’s eyes fermi, Sofia ha scoperto un altro strumento: la voce. E da lì è partita la suggestione che ha poi portato alla rinascita come L I M. (L’Ultima Spiaggia)

“Per il principio di esclusione di Pauli, ci abbracciamo e condividiamo i nostri stati quantici, i nostri stati d’animo”
Il Pugile è un trio elettronico strumentale con base a Torino formato da: Matteo Guerra alla batteria, Elia Pellegrino alle macchine synt, e Leo Leonardi al basso, voce e synt. Accomunati dallo stesso interesse per l’ibridazione elettronicoacustica, il trio incomincia a suonare basando la propria produzione sull’improvvisazionee sulla sensazione di spazio e momento.
Lo scopo principale di questo metodo è amplificare e focalizzarsi sui sentimenti che spingono i pugili verso lo strumento, tramutando la sala prove in un tempio di purificazione. Molteplici sono gli esempi filmici in cui il protagonista Pugile, sale sul ring per espiare un malessere, per lottare contro un avversario che risulta essere lui stesso. Emblematico diventa questo concetto di sofferenza e frustrazione che caratterizza il periodo storico che stiamo vivendo, è così che il trio acquisisce questo nome, Pugile.
Il loro nuovo album “Round Zero”, è dunque una bestia estratta da un lungo processo di improvvisazione in cui saltano all’orecchio le sensazioni più importanti. Pillole di un unico magma che durante i loro live ritorna allo stato originale rifondendosi in un unico flusso di pensieri. “Il round più importante è quello con sé stessi che si colloca prima e dopo il combattimento. ROUND ZERO.” (L’Ultima Spiaggia)

Dj Set di Dj Acrix, uno degli artisti più eclettici della scena underground romana. DJ musicista e producer con una forte personalità, inizia come resident a Radio Londra e in poco tempo seguono serate ad Amsterdam, Spagna e Francia. Nel 2002 si affianca ad alcune produzioni di eventi della Capitale, fra cui Any Given Monday, mentre a Capodanno 2015 partecipa ad Amore Festival 015.
Nell’estate dello stesso anno diventa resident Dj per Gay Village. Oltre all’attività di Dj, ACRIX è un compositore di colonne sonore e produttore. Ha scritto musiche per diverse fiction e spot TV di successo, fra cui “I Cesaroni” e “Un medico in Famiglia”. Collabora inoltre come chitarrista e batterista per diversi artisti partecipando ad innumerevoli Festival (Festival di Sanremo, Festivalbar, Independent Days festival).

Maga Dog & Opposite Crew: Original Live Reggae Dub.
I Maga Dog presenteranno “Inna Di Town”, terzo album della reggae band abruzzese, uscito lo scorso 27 maggio. Tredici brani per 52 minuti di musica, frutto di un lavoro durato oltre due anni: un percorso che ha portato i Maga Dog a rivisitare il songwriting, gli arrangiamenti e l’intera produzione musicale.
Il riferimento alla musica giamaicana, in particolare a quella degli anni Settanta, Ottanta e primi Novanta, è costante ma ancora più avvertibile è la presenza di elementi che provengono dal background dei tre musicisti/produttori: jazz, rithm’n’blues, ampio utilizzo di echi e riverberi digitali, dispositivi elettronici sempre combinati alle classiche sonorità analogiche che hanno fatto la storia del reggae.

Luigi Tresca sax alto;
Claudio D’Amato organo hammond;
Pierluigi Tommasetti batteria.
Hub Roots nasce dall’incontro di musicisti provenienti da aree espressive differenti che trovano la loro perfetta sintonia musicale in un territorio jazzistico di matrice moderna.
Le composizioni e gli arrangiamenti sono frutto di un percorso musicale che pone le radici nella musica classica, assume le forme del jazz e sfocia in un linguaggio personale prediligendo la melodia anche su strutture complesse.
Nel corso della loro carriera vantano collaborazioni con artisti del jazz italiano e internazionale, partecipando a festival e manifestazioni culturali nazionali: Umbria Jazz, Pescara Jazz, Villa Celimontana, esibendosi in teatri come Auditorium Parco della Musica, Casa del Jazz, Teatro Morlacchi e Jazz Clubs.

Simone Alessandrini sax alto e soprano;
Federico Pascucci sax tenore;
Antonello Sorrentino tromba;
Riccardo Gola basso ed effetti;
Riccardo Gambatesa batteria.
La musica che diventa narrazione e che assume il ruolo di strumento per rivisitare un passato ricco di storie, passioni e colori. Questo il filo conduttore di Storytellers, progetto del sassofonista Simone Alessandrini che attraverso i suoni contemporanei del free jazz, del rock e di New Orleans ha deciso di raccontare alcuni aneddoti accaduti durante la seconda guerra mondiale. Da questo punto di partenza e da questa commistione di stili nascono brani e composizioni originali attraverso le quali vengono ridisegnate le immagini di un passato che diventa cornice ideale per esaltare la vitalità del genere umano.

Alessia Martegiani voce;
Massimiliano Coclite piano;
Mauro De Federicis chitarra;
Bruno Marcozzi batteria.
Nell’interpretazione di brani indimenticabili di grandi autori come Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi e Fabrizio De Andrè, Alessia Martegiani sarà accompagnata dal pianista Massimiliano Coclite, dalla ritmica di Bruno Marcozzi (percussioni), e dal chitarrista Mauro De Federicis.
I cantautori della scuola genovese portarono infatti, con la passione per la canzone francese, per il jazz, per il folk in versione colta e per la ballata, un’epocale rivoluzione linguistica e di contenuti. La scelta dei brani, spiega una nota, «segue semplicemente l’onda dei gusti personali e dei ricordi di bambina, rivelando solo alla fine un filo conduttore che riconduce al viaggio, al naufragio e al mare. L’idea musicale nasce dall’esigenza di suonare e registrare tutti assieme, in un’unica stanza, all’impromptu, senza possibilità di cambiare, correggere, manipolare la registrazione, restituendo così alla performance musicale la sua immediatezza e il suo naturale respiro».

Alessandro Scala, sax soprano:
Gilberto Mazzotti, piano;
Piero Simoncini, double bass;
Michele Iaia, batteria.
Latin jazz, groove incalzanti, melodie dirette ed immediate che arrivano dritte al cuore. Queste le caratteristiche principali dei GB Project, quartetto composto da Alessandro Scala al sax soprano, Gilberto Mazzotti al pianoforte, Piero Simoncini al contrabbasso, Michele Iaia alla batteria. L’ultimo disco di questa formazione così ben rodata si intitola In The Bloom ed è stato pubblicato da Alfa Music proprio nel 2016.
Il quartetto propone tutti brani originali, contaminati da stili differenti e profumi etnici, che hanno come comune denominatore il jazz contemporaneo. L’improvvisazione permette ai componenti del gruppo di esprimere la propria personalità artistica durante la performance, regalando un ascolto emozionante, coinvolgente e vitale.

Claudio Filippini, pianoforte;
Luca Bulgarelli, contrabbasso;
Marcello Di Leonardo, batteria.
Il trio di Claudio Filippini, composto da Claudio Filippini al pianoforte, Luca Bulgarelli al contrabbasso e Marcello Di Leonardo alla batteria è una formazione ultra decennale che pone al centro della musica l’amicizia, la stima reciproca e l’intesa profonda dei tre musicisti.
Acclamato dalla critica come una delle migliori formazioni degli ultimi anni, il trio si è esibito in molti tra i più importanti festival jazz del mondo tra cui Umbria Jazz (Italia), Auditorium Parco Della Musica (Roma), Bulgari Ginza Tower (Tokyo), Bikaner House (Delhi), Institute Menesez (Goa), Akbank Sanat (Istanbul).
Fondato nel 2004 da Claudio Filippini (all’epoca ventunenne), con 3 album all’attivo, il trio presenta un repertorio che spazia dalla libera improvvisazione a brani originali composti dal pianista, fino all’esplorazione e alla rielaborazione dei classici del songbook americano. In quasi tutte le lingue del mondo – spiega Filippini – si usa lo stesso termine per definire i verbi suonare e giocare. Con Luca e Marcello c’è un’intesa tale che questi due elementi si si fondono perfettamente per la spontaneità con la quale improvvisiamo insieme.
Il sound del trio è ricco di sfumature e di suggestioni, nel quale ad emergere è la straordinaria armonia tra i musicisti che, accanto alla padronanza indiscussa dei propri strumenti lasciano trasparire quell’anima ludica e leggera che è così raro scorgere in formazioni di questo tipo. La bellezza degli arrangiamenti di Filippini e il tocco inconfondibile del suo pianismo sofisticato fanno di questo trio una “band” senza tempo per l’eleganza e la varietà del repertorio proposto.
Un duplice lavoro il suo, a cavallo fra tradizione e innovazione: se da un lato si riallaccia ai classici, dall’altro inserisce riferimenti alla musica da camera, all’elettronica e alla psichedelia. Un lavoro mirabile, curato fin nei minimi dettagli eppure dotato di un’immediatezza e di una freschezza restituite appieno da un eccellente interplay tra i musicisti.

Letizia aka La Ponto nasce e cresce al sud fra dischi blues e b-movies.
Diggatrice compulsiva sin da bambina, si innamora presto del rare groove italiano continuando a coltivare la passione per la black music e fomentando il feticismo per i 7”.
Selecter dal microsolco facile, i suoi set spaziano dal raw funk alla disco-boogie oscura per un viaggio inconsueto nel “modernariato musicale.”

Marco Di Battista, piano;
Simone Lamaida, sassofoni;
Franco Finucci, chitarra;
Gabriele Pesaresi, basso;
Roberto Desiderio, batteria.
Sonic Latitudes Five Elements prosegue l’esplorazione musicale condotta a quattro mani dal pianista Marco Di Battista e dal chitarrista Franco Finucci e presenta dal vivo il nuovo lavoro Taleia, firmato da Franco Finucci: otto brani originali capaci di unire la freschezza della melodia e uno sguardo attento alle sonorità del jazz odierno.
Di Battista e Finucci si esibiscono con frequenza nel format del duo e questo rende sempre consistente l’andamento dei brani e lo sviluppo della musica. Sonic Latitudes Five Elements rappresenta la versione in quintetto del loro sodalizio: la voce agile ed intensa di un sassofonista originale come Simone Lamaida aggiunge ulteriori possibilità all’evoluzione dei temi e, come accade nelle tracce presenti in Taleia, il sostegno solido della ritmica composta da Gabriele Pesaresi al contrabbasso e Roberto Desiderio alla batteria garantisce spessore e propulsione grazie al loro affiatamento e alle esperienze che hanno maturato nel corso degli anni.
Le composizioni originali dei due leader denotano una scrittura singolare, dagli slanci improvvisativi spiazzanti e al contempo avvincenti, il tutto realizzato attraverso una visione originale e moderna del combo jazz. Gli spunti lanciati da ogni musicista innescano un dialogo serrato, permeato da un linguaggio jazzistico esemplare, per coerenza e per concreta direzione musicale. La coesione del quintetto deriva dalle prolungate e mutue collaborazioni che hanno di volta in volta unito i musicisti coinvolti: contesti diversi, dove è maturata l’intesa e la reciproca conoscenza. Il repertorio eseguito nei concerti da Sonic Latitudes Five Elements proviene da diversi dischi pubblicati in passato e da Taleia, il disco appena pubblicato a nome di Franco Finucci.

Gerardo Frisina, insieme a Luciano Cantone e Davide Rosa, ha seguito i passi dell’evoluzione artistica della casa discografica Schema Records. Il suo primo progetto, in veste di produttore, è stato “Neos”, concepito con Bruno Bolla e Gianni Bedori, che ripropone le opere di noti artisti influenzati profondamente dal sound latin, brazilian e jazz e che hanno cercato di estrapolare gli aspetti più reconditi di queste sonorità.
I successivi progetti sono stati The Cabildos, Up e la serie Metti Una Bossa A Cena. Il suo contributo maggiore è stato la divulgazione del sound della Clarke-Boland Big Band, a cui è seguita la fondazione della Rearward Records, che ha acquisito la maggior parte del catalogo della gloriosa big band europea e ristampato vecchi capolavori del jazz degli Anni Sessanta.
Accanto a questa attività discografica, Gerardo Frisina ha sempre continuato la sua attività di dj e col suo “Ad Lib”, datato 2001, diventa artista a tutti gli effetti. In “Ad Lib” rivisita il sound latin jazz con contaminazioni brasiliane e con l’ausilio di tecnologie che esaltano il calore del suono.
Dopo l’uscita del primo album, Gerardo inizia ad occuparsi di remix, con lavori quali “Black Forest Stomp” degli Hipnosis per l’etichetta tedesca Perfect Toy e “Barloventeño Blues” di Frank Hernandez per la Dejà Vu. Nel 2003 con Schema Records esce “Hi Note”, il secondo album, che rappresenta l’evoluzione personale del suono latin jazz nella produzione di questo artista. Rispetto al disco precedente sono cresciute le collaborazioni con diversi importanti jazzisti, che hanno segnato un progressivo abbandono del lounge easy listening a favore del recupero del calore latin jazz.
Nel 2004 intensa è la sua attività nei club italiani ed europei sino ad arrivare a quest’anno, nel quale Gerardo Frisina è approdato con un lungo tour in Giappone, paese che gli ha permesso di toccare con mano il livello di popolarità raggiunto su quel mercato. Nel novembre di qeust’anno la Schema Records pubblica “The Latin Kick”, un album con il quale, pur mantenendo lo stile jazzistico già messo in evidenza in “Hi Note”, Gerardo esprime il suo lato più ritmato, con molti brani adatti al dancefloor. Oltre ai fratelli Lo Greco ed a Luigi Bonafede, che già hanno collaborato con Gerardo negli album precedenti, Helena De Piño ha contribuito con il canto, Hendrixon Mena ha aggiunto tromba, flicorno e su due tracce il pianoforte, Germano Zenga i sassofoni e Francesco Pinetti il vibrafono.
Per quest’album, Gerardo Frisina ha composto nove tracce originali e si è cimentato anche con alcune cover: “The Gods Of The Yoruba” di Horace Silver, “The 7th Day” di Freddie Hubbard e “Gosto De Que È Bom” dei brasiliani Ademir Carvalho e Shirley Sandala. Parallelamente, Gerardo ha intensificato anche la sua attività di remixer, curando, tra gli altri, il remix di “Swing Low, Sweet Cadillac” di Dizzy Gillespie per la Impulse Records, quello di Jorge Graf per la Soundway ed ha inoltre inciso un singolo con due brani inediti per l’etichetta inglese Afro Art, di proprietà di Paul Murphy ed Ashley Beedle.
Il suo ultimo lavoro è Blue Latin, pubblicato nel 2017 per Schema Records.

Filippo Machiarelli, contrabbasso;
Mattia Feliciani, sax;
Francesco Di Giulio, trombone;
Emilio Marinelli, piano;
Luca Di Battista, batteria.
Di formazione eclettica – studi classici al conservatorio, aperture al jazz, al funk e al rock – il bassista Filippo Macchiarelli, componente dell’Orchestra Nazionale Jazz di Paolo Damiani, guida nell’occasione un quintetto che vede schierati musicisti di vasta esperienza quali Francesco Di Giulio, Emilio Marinelli, Mattia Feliciani e Luca Di Battista.
Repertorio originale, con il quale il giovane musicista marchigiano si è imposto nel prestigioso “Premio Abbado” per la categoria jazz.

Classe 1974, Piergiorgio Vannini nasce a Pescara. La sua passione sin dall’età di 10 anni è la musica… (i primi dischi acquistati sono Labyrinth di #DavidBowie e Off The Wall di Michael Jackson). Infatti inizia ad interessarsi di musica, tastiere, e come autodidatta, inizia a suonare i primi synth a modelli fisici ed analogici (#KORG, #ROLAND, #YAMAHA) studiandone anche la loro programmazione.
In seguito, inizia a muovere i primi passi sui primi campionatori rudimentali su computer ( #COMMODORE #AMIGA con PRO TRACKER & NOISE TRACKER ), sperimentando sonorità 80 & house. Il passo successivo è l’esperienza in radio ed il mix in vinile.
D.J. per feste private e programmi mixati in radio, con l’uso dei famosi TECHNICS SL 1210 MK2. Negli anni ha colIezionato moltissimi dischi in vinile che spaziano dalla DISCO 70… I CLASSICI… CHIC, KOOL AND THE GANG… BOYS TOWN GANG, MICHAEL JACKSON, e tantissimi altri fino ad approdare alla #HOUSE #FUNKY #GARAGE, RE EDITS e NU DISCO.
Propone un SET raffinato basato su un unico RIFF Melodico creando un ambiente musicale unico e tutto da ballare!

Progetto live del dj/producer Giorgio Cencetti aka Farrapo che negli ultimi 20 anni ha avuto modo di “suonare” nei club e festival di tutta Europa e Brasile e di pubblicare per label come la leggendaria Verve o major come Sony, Wagram, Universal. Farrapo in questo progetto sviluppa un percorso musicale che affonda le sue radici in Congo Square, la culla del jazz a New Orleans ma parla la lingua degli anni duemila fatta di funk, ritmi africani, echi di brass band, canzoni e voci meticce, elettronica e virtuosismi jazz.
La band si avvale del cantante/mc italo-congolese Cico Giramundo (voce dei MamaAfrica, ex componente degli Aretuska di Roy Paci e dei Negrita).

Mood in Black è un duo formato da Luca Rozzi e Dj Uptown, entrambi provenienti dal capoluogo molisano.
Accomunati dalle stesse passioni quali il collezionismo esclusivamente in formato vinilico e il clubbing i due Dj’s hanno deciso di portare in giro un loro viaggio musicale.
MIB è un progetto che attraversa la musica Black in tutte le sue sfumature partendo dagli anni 70 ma senza tralasciare le influenze odierne che orbitano intorno a questa sfera musicale.
Dj set che partono dal soul per arrivare al groove del funk ai ritmi serrati della disco al flow del Rap/Hip Hop e sonorita’ pulsanti dell’ House degli anni 90 fino alla Nu Disco.

Emilio Marinelli, piano/vocoders/effetti;
Gabriele Pesaresi, basso;
John Michael Mawushie, beat boxing.
Il trio composto da batteria, basso e pianoforte è una formazione standard nel mondo del jazz. Il pianista liberato da onerosi impegni ritmico-armonici può esprimersi il più liberamente possibile e cantare con il proprio strumento supportato dalla ritmica con la quale interagisce, ritmica che diventa poi anch’essa solista.
Emilio Marinelli e Gabriele Pesaresi, rispettivamente al pianoforte ed al contrabbasso, musicisti jazz marchigiani con numerose e prestigiose collaborazioni sia Italiane che straniere sulle spalle (KENNY WHEELER, MARIA SCHNEIDER, BOB BROOKMEYER, FABRIZIO BOSSO, MASSIMO MANZI, ENRICO RAVA), si mettono in gioco in questo trio coinvolgendo un giovane e particolarissimo batterista, John Michael Mawushie dando vita ad un progetto vitale, ritmico ed inconsueto arricchito dall’uso di elementi di elettronica.
La ricerca di nuove soluzioni “possibili” in territori di confine difficilmente ascrivibili come unicamente “Jazz” è il motore principale del trio che vuole esplorare e far viaggiare l’ascoltatore dentro e fuori canoni stilistici e binari sonori di ogni sorta.

Artista eclettico della scena musicale italiana. DJ musicista e producer, Alberto Bassani ama le contaminazioni fra i generi, che in ogni occasione è capace di mixare sapientemente fra loro, la sua trasversalità musicale lo ha portato a suonare in Festival di fama internazionale.
Parallelamente all’attività di DJ, Alberto Bassani è un compositore di colonne sonore, scrive musiche per RAI e Mediaset. Collabora inoltre come musicista per diversi artisti partecipando al Festival di Sanremo, Festivalbar, l’Independent day Festival), solo per citarne alcuni.

Davide Di Camillo, basso; Christian Mascetta, chitarra; Leonardo Tulli, sax tenore; Andrea Giovannoli, batteria.
Il Glutenfree Trio nasce nel marzo 2016 dall’autoironia e idea del bassista Davide Di Camillo, che avverte l’esigenza di sviluppare le proprie idee musicali.
Grazie a Christian Mascetta (chitarra) e Andrea Giovannoli (batteria), la band comincia a prendere forma. La scelta di suonare in trio non è affatto casuale, (anche se non mancheranno collaborazioni con altri musicisti) è proprio dall’interplay e dallo scambio di idee dei tre componenti che nascono i brani.
Il connubio tra funk, jazz, blues e rock genera melodie cantabili su un tappeto di energia e groove! (Lampara Jazz)

Classe 1974, Piergiorgio Vannini nasce a Pescara. La sua passione sin dall’età di 10 anni è la musica… (i primi dischi acquistati sono Labyrinth di #DavidBowie e Off The Wall di Michael Jackson). Infatti inizia ad interessarsi di musica, tastiere, e come autodidatta, inizia a suonare i primi synth a modelli fisici ed analogici (#KORG, #ROLAND, #YAMAHA) studiandone anche la loro programmazione.
In seguito, inizia a muovere i primi passi sui primi campionatori rudimentali su computer ( #COMMODORE #AMIGA con PRO TRACKER & NOISE TRACKER ), sperimentando sonorità 80 & house. Il passo successivo è l’esperienza in radio ed il mix in vinile.
D.J. per feste private e programmi mixati in radio, con l’uso dei famosi TECHNICS SL 1210 MK2. Negli anni ha colIezionato moltissimi dischi in vinile che spaziano dalla DISCO 70… I CLASSICI… CHIC, KOOL AND THE GANG… BOYS TOWN GANG, MICHAEL JACKSON, e tantissimi altri fino ad approdare alla #HOUSE #FUNKY #GARAGE, RE EDITS e NU DISCO.
Propone un SET raffinato basato su un unico RIFF Melodico creando un ambiente musicale unico e tutto da ballare!