
Tonio Vitagliani, vibrafono; Mauro De Federicis, chitarra; Fabrizio Pierleoni, basso; Fabio Colella, batteria.
Il CAST JAZZ QUARTET è nato dall’incontro di musicisti con esperienze diverse (Jazz, Musica Classica e Contemporanea, principalmente, ma anche Pop e Musica Etnica; tutti linguaggi che fanno parte del bagaglio musicale dei componenti del Quartetto) i quali, sfruttando una notevole varietà acquisita nell’espressione musicale, si volgono alla ricerca di una musica che sia non solo di alta qualità, ma soprattutto “attuale”, ossia che rappresenti artisticamente il tempo in cui viviamo.
I musicisti di cui il QUARTETTO si compone, oltre ad essere diplomati nei rispettivi strumenti, vantano tutti una notevole esperienza concertistica sia nazionale che internazionale. Numerosi sono i concerti tenuti individualmente in nazioni come: Francia, Germania, Stati Uniti, Spagna, Grecia, Romania e Svizzera.
Il repertorio del CAST JAZZ QUARTET spazia da composizioni originali a brani dei migliori autori del Jazz contemporaneo, includendo anche alcune composizioni dei grandi autori pel passato. Una cura particolare è riservata agli arrangiamenti di ogni singolo brano, con lo scopo di costruire un sound potente, incisivo e coinvolgente.
Nel Gennaio 2016 il quartetto si è cimentato, inoltre, nella realizzazione del suo primo disco dal titolo “Cast Jazz Quartet” nel quale, sono contenuti 8 brani originali composti appositamente dai componenti del gruppo. (Lampara Jazz)

Giovanni Baleari, chitarra; Fabrizio Ginobile, organo hammond; Glauco Di Sabatino, batteria.
Un trio nato da meno di un anno, che ha raccolto sin da subito innumerevoli consensi nei live e che, bruciando le tappe, è arrivato subito alla registrazione del primo disco Minor Sometimes che vede al suo interno grandi classici del panorama Hammondistico vecchio e nuovo fino a composizioni originali.
Tutto questo è stato possibile grazie al talento di Glauco Di Sabatino (batteria), noto batterista del panorama italiano ed internazionale che vanta una lista di collaborazioni di altissimo livello dal pop al jazz, e Fabrizio Ginoble (organo Hammond) organista molto attivo nella scena Blues internazionale collaborando con mostri sacri d’oltre oceano. L’intesa umana e musicale è palpabile sul palco che straborda di groove e di interplay. (Lampara Jazz)

Carmine Ianieri, sassofoni; Roberto Di Virgilio, chitarra; Emanuele Di Teodoro, basso; Bruno Marcozzi, batteria.
Un duo sax e chitarra con un progetto pensato per i piccoli club incontra un duo di ritmica per espanderne le potenzialità anche sui palchi all’aperto. La capacità melodica di Carmine Ianieri si incontra con la chitarra e i loop elettronici di Roberto “Poppetto” Di Virgilio per un concerto la cui descrizione migliore, come loro stessi hanno sempre sostenuto, è racchiusa in una frase di Frank Zappa: “Parlare di musica è come ballare di architettura”.
Il repertorio proposto è una sorta di viaggio sonoro che abbraccia vari generi in cui la sperimentazione è al centro dell’interazione costante e dinamica. Da atmosfere open al funky, al jazz, riletti in una chiave personale ed originale. (Lampara Jazz)

Benny Benack III, tromba e voce; Daniele Cordisco, chitarra; Giuseppe Venezia, basso; Elio Coppola batteria.
Benny Benack III è uno dei più promettenti giovani trombettisti americani. Finalista al prestigioso Thelonius Monk International Jazz Trumpet Competition nel 2014 e come vocalist nell’altrettanto importante Mid-Atlantic Jazz Festival Vocalist Competition sempre nel 2014, ha debuttato nell’industria discografica per la Blue Note come sideman della pianista Chihiro Yamanaka, progetto che lo ha condotto in vari tour in Giappone e Russia.
Attualmente la sua attività sia come leader che come sideman lo vede impegnato nei locali più importanti di New York (The Blue Note, Birdland, SMOKE, Small’s, The Bar Next Door, The Iridium, The Jazz Gallery, Minton’s Harlem e Ginny’s Supper Club). In occasione di un breve tour europeo abbiamo l’onore di averlo stasera sul palco della Lampara.
Daniele Cordisco, nonostante i suoi soli 26 anni, vanta già un curriculum da professionista; infatti ha avuto l’opportunità di condividere il palcoscenico con alcuni dei musicisti/artisti più importanti della scena musicale italiana e non solo, tra cui: Jeff Young (organista di Sting), Fabrizio Bosso, Gregory Hutchinson, Danilo Rea, Max Ionata, Stefano Di Battista, Julian Oliver Mazzariello, Lorenzo Tucci, Giorgio Rosciglione, i fratelli Deidda, Daniele Scannapieco, Donna McElroy, Roy Hargrove, Esperanza Spalding, ecc..
Da qualche tempo si esibisce stabilmente con Renzo Arbore e i suoi Swing Maniacs con i quali ha registrato la sigla del programma televisivo “Oggi Qui.. Domani Là”, andato in onda su RAI5. (Lampara Jazz)

Manlio Maresca, chitarra; Giulio Scarpato, basso; Enrico Morello, batteria.
L’Andymusic Trio esordisce nell’autunno del 2012 come spalla al poeta, attore, scrittore Remo Remotti ed esce nel 2014 col disco “Heavydance” prodotto dall’etichetta “AUAND”.
I tre musicisti gravitano attorno al circuito jazzistico nazionale e internazionale, partecipando anche a varie rassegne come “La Strada in Jazz”, “Agus Jazz” e il “Castelli Jazz Connection”.
Con frequenti incursioni in ambienti musicali anche estranei alle forme tradizionali, sanno trasformare sonorità un tempo appartenenti alla tradizione storica musicale del secolo passato sfruttando il registro dell’era moderna, in una dimensione elettrica, nella quale si trovano risonanze acustiche completamente alterate di reminiscenze remote. (Lampara Jazz)

Davide Di Camillo, basso; Christian Mascetta, chitarra; Riccardo Maggitti, sax tenore; Andrea Giovannoli, batteria.
Il Glutenfree Trio nasce nel marzo 2016 dall’autoironia e idea del bassista Davide Di Camillo, che avverte l’esigenza di sviluppare le proprie idee musicali.
Grazie a Christian Mascetta (chitarra) e Andrea Giovannoli (batteria), la band comincia a prendere forma. La scelta di suonare in trio non è affatto casuale, (anche se non mancheranno collaborazioni con altri musicisti) è proprio dall’interplay e dallo scambio di idee dei tre componenti che nascono i brani.
Il connubio tra funk, jazz, blues e rock genera melodie cantabili su un tappeto di energia e groove! (Lampara Jazz)

Franco Finucci, chitarre; Marco Di Battista, key, sinth e pianoforte; Arild Andersen, contrabbasso; Paolo Vinaccia, batteria.
Altro eccezionale appuntamento con il grande jazz alla Lampara. Il jazz del nord Europa, nelle vesti di Arild Andersen e Paolo Vinaccia, incontra la mediterraneità di Franco Finucci e Marco Di Battista.
Marco Di Battista e Franco Finucci utilizzano la formazione del quartetto per proporre al pubblico la loro visione personale del jazz. Le composizioni originali dei due leader si avvalgono di una scrittura singolare, dagli slanci improvvisativi spiazzanti e al contempo avvincenti. A supporto dei due leader si aggiunge la ritmica esperta e solida formata da Arild Andersen, al contrabbasso, e Paolo Vinaccia, alla batteria, due artisti di fama mondiale, autori di lavori discografici di prestigio in collaborazione con artisti di primo piano nella scena jazzistica internazionale.
Il contrabbassista norvegese Arild Andersen è uno dei personaggi più importanti della scena jazz scandinava ed è rinomato a livello internazionale. Dopo aver iniziato la sua carriera musicale come chitarrista «The Riverside Swing Group» nella sua città natale Lillestrøm, Arild Andersen ha iniziato a suonare il contrabbasso nel 1964 e sin da subito è entrato a far parte delle band più in vista nella capitale norvegese.
È stato eletto miglior bassista per Jazznytt nel 1967: da quel momento la sua carriera è diventata sempre più importante, sin dal momento in cui è entrato a fare parte del Jan Garbarek Quartet, dal 1967 al 1973, insieme a Terje Rypdal e Jon Christensen. Sin da quel momento le sue collaborazioni lo vedono a fianco dei musicisti più in vista del periodo come la cantante Karin Krog, George Russell, Don Cherry, Phil Woods, Dexter Gordon, Bill Frisell, Hampton Hawes, Johnny Griffin, Sonny Rollins, Sheila Jordan, Chick Corea, Ferenc Snétberger, Tomasz Stańko e molti altri.
La sua figura artistica rappresenta un riferimento solido nella scena norvegese e internazionale sia come sideman che con le formazioni a proprio nome, in particolare l’Arild Andersen Quartet e la band Masqualero, acclamata dalla critica e dal pubblico. Apparso in moltissimi dischi, Andersen è titolare di oltre quindici registrazioni a proprio nome – pubblicate in massima parte dalla ECM e tutte di grande valore artistico. Un percorso testimoniato dai premi che gli sono stati assegnati nel corso di tutta la sua carriera, dagli esordi fino ad oggi, e che dimostrano come abbia sempre cercato di innovare il proprio linguaggio e di non fermarsi alle tappe già acquisite.
Paolo Vinaccia – batterista, percussionista e compositore – vive in Norvegia dal 1979. Nel corso degli anni, Vinaccia ha lavorato con Terje Rypdal, Bendik Hofseth, Jan Eggum, Knut Reiersrud (nel gruppo Four Roosters), Gisle Torvik, Ole Amund Gjersvik e Jonas Fjeld, incidendo moltissimi dischi per le più prestigiose etichette di jazz, in particolare con la ECM di Manfred Eicher.
Ha suonato in concerto e registrato con Palle Mikkelborg, Mike Mainieri, Jon Christensen e David Darling. LA lunga collaborazione con il contrabbassista Arild Andersen – con cui suona insieme stabilmente da anni – si è concretizzata di recente nel trio guidato da Andersen e completato dal sassofonista scozzese Tommy Smith. La formazione ha registrato due dischi – Live at Belleville (2008) e Mira (2014) – entrambi per ECM.
Vinaccia ha contribuito a più di 100 album e, insieme con Terje Rypdal, ha composto il lavoro commissionato per il Canal Street Jazz and Blues festival di Arendal nel 2006. Per l’Oslo Jazz Festival 2015 gli è stato commissionato Judgement Day – According to Paul, un’esperienza audiovisiva unica in cui insieme al chitarrista Eivind Aarset ha invitato gli artisti David Solheim, Tord Knudsen e Erlend Sæverud ad utilizzare la Cattedrale di Oslo come “palcoscenico” unico e speciale per la manipolazioni audio e le proiezioni video realizzate su misura per l’occasione.

Michael “Patches” Stewart, tromba; Keith Anderson, sax; Roberto Di Virgilio, chitarra; Stefano Sastro, tastiere; Enrico Bevilacqua, basso; Nathan Allen, batteria.
Supergruppo d’eccezione sul palco della Lampara, i Brothers In Funk. Michael “Patches” Stewart, trombettista di Marcus Miller e Al Jarreau; Keith Anderson, sassofonista di Roy Hargrove, Erykah Badu e Prince; Nathan Allen, batterista di Amy Winehouse, accompagneranno il talentuoso bassista Enrico Bevilacqua nella presentazione del suo ultimo lavoro “Brooklyn”.
Funky, groove e jazz per una serata all’insegna del ritmo. (Lampara Jazz)

Andrea Riccio, dj; Cristian Krisafrica Giustini, percussioni; Eric Daniel, sax e flauto traverso.
sTRaNe diSsoNaNZe è un nuovo progetto che prende forma dall’incontro di diverse culture musicali, un’esperienza dalle sfumature funky deep & house in continua evoluzione.
Lo spettacolo viene reso ancora più originale dal sovrapporsi di musicisti rigorosamente live. Così non si tratta di solo live, né della semplice esibizione del dj, né di un concerto strumentale: è una performance unica e coinvolgente, in cui il dj interagisce con i musicisti che suonano dal vivo il sax, le trombe e le percussioni. Un melange di suoni elettronici e strumenti tradizionali che lascia senza fiato. (Lampara Jazz)

Claudia Pantalone voce; Jorge Ro’ tromba; Manuel Trabucco sax alto; Mattia Feliciani sax tenore; Francesco Di Giulio trombone; Giulia De Marco violino; Valeria Vadini violino; Violeta Stancu viola; Manuela Tarantelli violoncello; Matteo Di Battista chitarra; Fabio D’Onofrio piano; Michelangelo Brandimarte basso; Luca Di Battista batteria.
NiaMuziko: il nome viene dall’Esperanto, una lingua che aveva come fine quello di creare un linguaggio comprensibile per tutti i popoli.
L’intento musicale del progetto è appunto quello di contaminarsi con generi di qualunque tipo, sperimentando su musica originale composta dagli stessi membri dell’orchestra.
L’organico è composto da un folto numero di giovani musicisti abruzzesi e presenta sezione ritmica, fiati, archi ed una voce solista.
Ne viene fuori quindi un sound variegato e multiforme che mescola Funk, Rock, Musica Classica, Musica Mediterranea, Jazz con incursioni anche nel Pop e nell’Elettronica. (Lampara Jazz)

Gianluca Esposito sax alto e soprano; Flavio Boltro, tromba; Mauro Grossi, piano; Piero Borri, batteria.
GIANLUCA ESPOSITO QUARTET feat. FLAVIO BOLTRO è un progetto del sassofonista Gianluca Esposito. Il jazzista abruzzese dal grande estro compositivo esprime tutto il suo talento artistico con brani di sua composizione che spaziano dallo swing al funky al latin, tutti caratterizzati da melodicità, brio e da un sound originale e moderno. Il groove è accattivante e travolgente tanto da rapire l’ascoltatore anche grazie all’apporto di musicisti di grandissima personalità quali:
– PIERO BORRI (batteria)
– MAURO GROSSI (organo Hammond) e la special guest:
– FLAVIO BOLTRO (tromba), uno dei più grandi trombettisti del panorama jazzistico internazionale che ha già realizzato originali progetti discografici di Gianluca Esposito quali BIANCOSCURO e AFTER MIDNIGHT.
Nel concerto il quartetto suonerà brani composti da Esposito e standard noti riarrangiati col talento improvvisato, l’interplay e la musicalità che tanto contraddistingue questi grandi musicisti. (Lampara Jazz)

Carmine Ianieri, sax tenore; Roberto Di Virgilio, chitarra; Massimiliano Coclite, piano e voce; Bruno Marcozzi, batteria.
Un quartetto d’eccezione, una musica che sfrutta il filo della tradizione per poterlo tessere in maniera originale. Le strutture classiche del jazz vengono rivisitate attraverso le proprie attitudini musicali e personali.
Per sintetizzare il concerto di stasera non c’è niente di più esaustivo di una celebre frase di Frank Zappa: “Parlare di musica è come ballare di architettura”.
Ingresso gratuito. (Lampara Jazz)

Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coivolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate.
Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.

Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coivolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate.
Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.

Maga Dog & Opposite Crew: Original Live Reggae Dub.
I Maga Dog presenteranno “Inna Di Town”, terzo album della reggae band abruzzese, uscito lo scorso 27 maggio. Tredici brani per 52 minuti di musica, frutto di un lavoro durato oltre due anni: un percorso che ha portato i Maga Dog a rivisitare il songwriting, gli arrangiamenti e l’intera produzione musicale.
Il riferimento alla musica giamaicana, in particolare a quella degli anni Settanta, Ottanta e primi Novanta, è costante ma ancora più avvertibile è la presenza di elementi che provengono dal background dei tre musicisti/produttori: jazz, rithm’n’blues, ampio utilizzo di echi e riverberi digitali, dispositivi elettronici sempre combinati alle classiche sonorità analogiche che hanno fatto la storia del reggae.

Beto Berman, voce e chitarra; Davide Scudieri, tastiere; Carmine Ianieri, sassofoni; Stefano Cinti, percussioni; Bruno Marcozzi, batteria.
La Betobanda, con i suoi suoni samba, reggae, pagode e funky, porta l’allegria nelle domeniche de La Lampara. Musica brasiliana, ritmo e calore, mai scontati e banali, sfideranno coloro che non hanno mai pensato di poter ballare. Percussioni elettrizzanti, una sezione fiati coivolgente e la voce unica di Beto per la serata più divertente di tutta l’estate.
Ogni domenica, anche quest’anno, La Lampara sarà “Brasil”.

Sam Paglia torna al trio degli albori, quello con organo Hammond , chitarra e batteria, l’embrione di Funk che negli anni ha generato formazioni più ampie, fino al sestetto, torna a manifestarsi in tutta la sua maturita’ artistica ed energica del numero perfetto.
The king of loungy & funky organ e’ accompagnato dalla funk guitar di Peppe Conte e dalla batteria dai ritmi killer di Michele IAIA.

I Tangram si formano in Abruzzo nel settembre 2015.
Elias Caruso (voce e chitarra)
Emanuele Carulli (basso e chitarra)
Valerio Pompei (batteria e produzione)
Francesco Fatale (tastiere e synth)
Mattia Carozza (sax, basso e synth)
Grazie al variegato background artistico dei singoli componenti la band propone un mix di microwawe soul e space funk caratterizzato da melodie accattivanti alternate a momenti più intimi.
Ad Aprile 2016 vengono selezionati per rappresentare l’Abruzzo all’Arezzo Wave Love Festival in Toscana e a Maggio 2017 si aggiudicano il primo premio della quinta edizione de la fame dischi.
Attualmente il gruppo sta lavorando alla sua prima produzione.

Amano suonartele forte distruggendo tutte le rabbie represse della vita attraverso racconti di storie selvagge, amanti sconosciuti e la difficoltosa relazione con il “global system”: – Cioè a chi serve Bach quando puoi continuare a cantare ed ascoltare gruppi con nomi stupidi come The Oblivians, The Jon Spencer Blues Explosion o The Stooges?
Il loro sound è sporco e scarno ( due chitarre e una batteria dove i tre Gentiluomini suonano e si scambiano tutti gli strumenti), e le vibrazioni malate rompono e rimescolano tutto.
Nel 2013 rilasciano “Less Said The Better”, 12 canzoni che li fà conoscere ed apprezzare in tutta Italia.
Nel 2016 è la volta di “HOBO-FI”, 13 tracce registrate con la supervisione e collaborazione di Niccolò Mazzantini e Fabio Fantozzi membri e compositori per gli APPALOOSA.
Con HOBO-FI i Gentlemens sono orgogliosi e fieri di annunciare la loro collaborazione e co-produzione con la più importante etichetta di distribuzione Garage, Rock’n’Roll italiana ovvero AREA PIRATA RECORDS.

Ponzio: travel guitar & voce
Scopoladroga: drums & voce
Pedu: keytar & tastiere
Violence: percussioni & voce
Ginardo: percussioni & petardi
Il Direttore: percussioni & voce
I Ponzio Pilates sono un’orchestra di pirati carichi di esplosivo, avventurieri dell’elettrosamba e maestri incontestati del ballo disarticolato. Fuochi d’artificio, scanokkiate in trance mistica, improvvisate poderose e danze sfrenate: ogni volta fanno di tutto per rendere il loro panno abbastanza umido… ed anche il vostro. Chiamateli quando siete tristi e maramiao amici, suoneranno per voi in casa, in strada, in ufficio, nella vostra discoteca preferita o se volete sul satellite di Saturno più esterno [Giapeto, 3,5 milioni di km da Saturno], in connessione diretta con la vostra proiezione astrale…. in ogni caso, vestiti sudabili, fidatevi!

I John Canoe sono un trio surf/garage rock di Roma formatosi inizialmente sotto il nome di “The Sasquatch”, dall’unione di Jesse Gemanò (voce e chitarra), Stefano Padoan (voce e batteria). A Dicembre del 2014, con l’ingresso nella band di Mario Bruni (voce e basso) cambiano nome e formazione diventando “JOHN CANOE” e rilasciano insieme a Bomba Dischi il loro primo singolo “Nervous Breakdown” a cui seguito il primo EP ufficiale “ActorBoy”.
La loro tana è un box nel quartiere Testaccio, il loro terreno di caccia è il palco. Non a caso dal vivo ottengono sempre ottimi riscontri arrivando secondi nella finale per le selezioni di Arezzo Wave 2015 nel Lazio.
“Actor Boy” ha fruttato alla band romana plurimi attestati di stima e un tour di oltre 60 date tra cui Sziget Festival (Budapest), Home Festival (Treviso), Magneet Festival (Amsterdam).
I John Canoe hanno avuto il piacere di dividere il palco con Editors, I Cani, Ministri, Amen Dunes, Mujeres, Pharmacy, Ganglians, Fast Animals And Slow Kids, Sadside Project, e molti altri.
WAVE TRAPS è il primo full-length del trio JOHN CANOE (Jesse Germano, Mario Bruni, Stefano Padoan) per Bomba Dischi/Universal.
L’album arriva a poco più di un anno di distanza dal fortunato EP “ActorBoy” che ha fruttato alla band romana plurimi attestati di stima e un tour di oltre 60 date tra cui Sziget Festival (Budapest), Home Festival (Treviso), Magneet Festival (Amsterdam). WAVE TRAPS è un disco di dieci tracce dove le sonorità garage-rock si fondono con melodie pop e surf. L’album, arrangiato dalla band e da Marco Fasolo (Jennifer Gentle), è stato registrato al VDSS Recording Studio di Morolo e mixato da Jesse Germanò. Il mastering è stato affidato a Filippo Strang. La copertina del disco nasce dalle mani di Jimmy Lazer.
Il primo disco dei JOHN CANOE si intitola “Wave Traps”, uscirà il 28 aprile 2017 per Bomba Dischi/ Universal Music Italia e i ragazzi lo presenteranno durante il nostro Bomba Dischi Festival 2017 all’Ex Dogana
Al teaser: Daniele Babbo Here it comes. We can now say this is “WAVE TRAPS” coming soon… Spring 2017 Director – Dandaddy Bomba Dischi\ Universal Music Italia.
http://www.bombadischi.it/

La band noise rock di Catania, sui dischi (a parte i primi due di esordio) firmata dall’etichetta discografica “touch and go” records, nasce nell’87. Da quel momento il gruppo crea una scena musicale, che prenderà piede in tutto lo stivale, maturando negli anni ’90 e che ancora oggi continua a pulsare.
“Out of colours” (1989) e “Waters” (1993). Nell’autunno del 1994 il gruppo registra una Peel Session negli studi Londinesi della BBC per il programma di John Peel, icona del giornalismo musicale. mondiale. Pubblicato da Strange Fruit, il disco contiene 3 brani tratti da “Waters” e 3 inediti. Nello stesso anno, la band inizia la collaborazione con la label americana Touch and Go Records pubblicando il 12 pollici “4”, bandiera del nuovo suono UZEDA, registrato in Francia da Steve Albini.
Nel 1998 ,per Touch and Go Rec.,esce l’album “Different Section Wires”registrato in Francia da Steve Albini .
L’attivita’ “live” di Uzeda conta oltre 1.200 concerti in Europa e negli Stati Uniti con una pausa dal 2001 al 2004, durante la quale i quattro componenti hanno vissuto esperienze artistiche differenti e separate.
Nel 2006 la band torna in studio e registra “Stella”, album uscito per Touch & Go Rec,seguito da un lungo tour che include la partecipazione al 25° anniversario della Touch&Go, celebrato in una 3 giorni di Festival a Chicago. Nel 2004 e nel 2012, la band ha partecipato al festival inglese “All Tomorrow’s Parties”, entrambe le edizioni curate da Shellac.
Insieme agli Uzeda sul palco tra gli ulivi delle macerie ci saranno i SUDOKU KILLER.
Band guidata dalla contrabbassista Caterina Palazzi, nasce a Roma nel 2007. I musicisti provengono tutti da esperienze artistiche affini, che spaziano dal jazz al rock alla musica sperimentale. Il loro primo lavoro discografico “Sudoku Killer” con l’etichetta italiana Zone di Musica e’ uscito nel 2010, cui è seguito un tour di oltre 300 date in tutta Italia per la presentazione dell’album, che ha creato una buona notorietà e visibilità non solo in ambito jazzistico.
Il nuovo disco in uscita a gennaio (Auand Records 2015) sarà seguito dal tour in Italia, Norvegia, Stati Uniti. “Infanticide” è fortemente caratterizzato da sonorità psichedeliche,noise, post-rock e evocative di colonne sonore cinematografiche.
In occasione del JAZZIT AWARD 2010 Caterina Palazzi è stata votata come migliore compositrice italiana, SUDOKU KILLER è stato nominato secondo miglior album italiano, e la band si è posizionata al quarto posto tra le migliori formazioni.

Letizia aka La Ponto nasce e cresce al sud fra dischi blues e b-movies.
Diggatrice compulsiva sin da bambina, si innamora presto del rare groove italiano continuando a coltivare la passione per la black music e fomentando il feticismo per i 7”.
Selecter dal microsolco facile, i suoi set spaziano dal raw funk alla disco-boogie oscura per un viaggio inconsueto nel “modernariato musicale.”

Laura Sinigaglia (Voce)
Davide Verticelli (Piano, Synth)
Andrea Crescenzi (Basso)
Federico Adriani (Batterie)
Gli Shijo X nascono nel 2009 come duo composto da Davide Verticelli (ex tastierista di Beatrice Antolini) e Laura Sinigaglia. Nello stesso anno vede la luce il loro primo disco: One minute before, edito da Ideasuoni e molto apprezzato dalla critica, registrato con la collaborazione di Luca Cavina (Calibro35, Zeus!) e Gianluca Rimei (Il Genio, Beatrice Antolini, Candy Fish).
Il duo comincia un consistente numero di live. Nell’aprile 2010 si aggiungono alla band un basso e una batteria, al fine di partecipare al concorso Teramo Music Festival dove si aggiudicano il premio della giuria “Faremusika” che li porterà ad esibirsi al DISMA a Bologna. L’esperimento del quartetto funziona bene e dopo diverse collaborazioni: Gianluca Rimei, Michele Postpischl (Ofeliadorme) e Francesco Amadio (TreTigriContro) alla batteria, la formazione si stabilizza con Federico Fazia al basso e Federico Adriani alla batteria.
Anche grazie all’intensa attività live, gli Shijo X vincono il concorso ITALIAWAVE LOVE FESTIVAL 2011 come miglior gruppo abruzzese (che li porterà ad essere selezionati per condividere il main stage dello stadio del mare di Lecce con Kaiser Chief e Paolo Nutini) ed i premi della critica ai concorsi Libera la musica, la musica libera 2011 e Sonda in onda 2011.
Sempre nel 2011 gli Shijo X vincono il premio Comites Sao Paolo come rappresentanti italiani e partono in tour per Sao Paolo (Brasile) per tre appuntamenti. I numerosi concerti che la band colleziona in Italia, li porta ad aprire concerti di importanti artisti italiani, come ad esempio Brunori sas e gli Afterhours nel settembre 2011 in occasione della serata Note Su Ali di Farfalla (Teramo), e i Marta sui Tubi.
Dal 2009 Davide e Laura prima e gli Shijo X poi, intrattengono una forte e fruttuosa collaborazione con il fonico Davide Cristiani del Bombanella Soundscapes di Maranello (MO), che prosegue nel 2012 con la neonata etichetta musicale Bombanella Records, la cui prima prima uscita ufficiale sarà proprio il secondo lavoro della band “…if a night”, un disco di stampo più trip hop. Gli Shijo x iniziano, dunque, un lungo percorso di promozione sia a livello nazionale che internazionale fino al 2015 quando al basso arriva Andrea Crescenzi.
Oltre agli innumerevoli concerti fatti in Italia, che toccano i più importanti club della penisola (Il circolo degli artisti, Arteria, ecc..) gli Shijo x collezionano numerose esibizioni anche in Europa, quali ad esempio la partecipazione al Liverpool Soundcity nel 2015, all’Open Air Berg nel 2014, al Rosa Laub Festival nel 2014 ed un tour in Germania nel 2015, durante il quale la band raccoglie consensi entusiastici sulla loro ultima fatica. Nel 2016 iniziano le registrazioni a Bombanella studio di “ODD TIMES”, masterizzato poi da Jim Blackwood presso AZPM (Arizona Public Media), la cui uscita è attesa per il 5 MAGGIO 2017.
Lo stile, sempre molto personale e sperimentale, si allontana dai canoni trip hop del secondo album per delineare ancor di più una cifra stilistica forte e definita. La prima collaborazione che il gruppo stringe per il nuovo lavoro è con Simone Brillarelli e Jonathan Calugi per la realizzazione del video del primo singolo estratto dall’album, “Spiral” (7 dicembre 2016). Segue poi il riuscitissimo remix di Beatrice Antolini di “Spiral”, che ne accentua gli aspetti più acidi e spigolosi (7 gennaio 2017).
Gli Shijo x sono in procinto di iniziare il nuovo tour promozionale di “Odd times”, che toccherà le più importanti città italiane e prevederà la partecipazione a numerosi festival internazionali.

Gerardo Frisina, insieme a Luciano Cantone e Davide Rosa, ha seguito i passi dell’evoluzione artistica della casa discografica Schema Records. Il suo primo progetto, in veste di produttore, è stato “Neos”, concepito con Bruno Bolla e Gianni Bedori, che ripropone le opere di noti artisti influenzati profondamente dal sound latin, brazilian e jazz e che hanno cercato di estrapolare gli aspetti più reconditi di queste sonorità.
I successivi progetti sono stati The Cabildos, Up e la serie Metti Una Bossa A Cena. Il suo contributo maggiore è stato la divulgazione del sound della Clarke-Boland Big Band, a cui è seguita la fondazione della Rearward Records, che ha acquisito la maggior parte del catalogo della gloriosa big band europea e ristampato vecchi capolavori del jazz degli Anni Sessanta.
Accanto a questa attività discografica, Gerardo Frisina ha sempre continuato la sua attività di dj e col suo “Ad Lib”, datato 2001, diventa artista a tutti gli effetti. In “Ad Lib” rivisita il sound latin jazz con contaminazioni brasiliane e con l’ausilio di tecnologie che esaltano il calore del suono.
Dopo l’uscita del primo album, Gerardo inizia ad occuparsi di remix, con lavori quali “Black Forest Stomp” degli Hipnosis per l’etichetta tedesca Perfect Toy e “Barloventeño Blues” di Frank Hernandez per la Dejà Vu. Nel 2003 con Schema Records esce “Hi Note”, il secondo album, che rappresenta l’evoluzione personale del suono latin jazz nella produzione di questo artista. Rispetto al disco precedente sono cresciute le collaborazioni con diversi importanti jazzisti, che hanno segnato un progressivo abbandono del lounge easy listening a favore del recupero del calore latin jazz.
Nel 2004 intensa è la sua attività nei club italiani ed europei sino ad arrivare a quest’anno, nel quale Gerardo Frisina è approdato con un lungo tour in Giappone, paese che gli ha permesso di toccare con mano il livello di popolarità raggiunto su quel mercato. Nel novembre di qeust’anno la Schema Records pubblica “The Latin Kick”, un album con il quale, pur mantenendo lo stile jazzistico già messo in evidenza in “Hi Note”, Gerardo esprime il suo lato più ritmato, con molti brani adatti al dancefloor. Oltre ai fratelli Lo Greco ed a Luigi Bonafede, che già hanno collaborato con Gerardo negli album precedenti, Helena De Piño ha contribuito con il canto, Hendrixon Mena ha aggiunto tromba, flicorno e su due tracce il pianoforte, Germano Zenga i sassofoni e Francesco Pinetti il vibrafono.
Per quest’album, Gerardo Frisina ha composto nove tracce originali e si è cimentato anche con alcune cover: “The Gods Of The Yoruba” di Horace Silver, “The 7th Day” di Freddie Hubbard e “Gosto De Que È Bom” dei brasiliani Ademir Carvalho e Shirley Sandala. Parallelamente, Gerardo ha intensificato anche la sua attività di remixer, curando, tra gli altri, il remix di “Swing Low, Sweet Cadillac” di Dizzy Gillespie per la Impulse Records, quello di Jorge Graf per la Soundway ed ha inoltre inciso un singolo con due brani inediti per l’etichetta inglese Afro Art, di proprietà di Paul Murphy ed Ashley Beedle.
Il suo ultimo lavoro è Blue Latin, pubblicato nel 2017 per Schema Records.

Nasce a Casablanca (Marocco) nel 1982. Emigrato all’età di tre anni in Italia con la famiglia, cresce nelle Marche, in provincia di Ancona. Da bambino ascolta dischi e cassette che il padre, commerciante, vende nei mercati. Inizia a conoscere generi e stili musicali avvicinandosi già a 12 anni, alla lirica dei canti corali latini e gospel.
Con gli anni dell’università, oltre a riempire il passaporto di timbri che gli hanno consentito di affinare la conoscenza delle lingue, Italiana, Araba, Inglese, Francese e Spagnola, e’ arrivato il suo primo progetto solista “Spirit” (2013), e proseguito con il singolo “My Woman” (2015) un’ insieme di sonorità folk, reggae e soul che evidenziano le sue doti compositive e canore, la spontaneità di un personaggio trascinante e coinvolgente, che si esprime dal vivo accompagnato dalla band The Shockolates in versione elettrica.

Classe 1974, Piergiorgio Vannini nasce a Pescara. La sua passione sin dall’età di 10 anni è la musica… (i primi dischi acquistati sono Labyrinth di #DavidBowie e Off The Wall di Michael Jackson). Infatti inizia ad interessarsi di musica, tastiere, e come autodidatta, inizia a suonare i primi synth a modelli fisici ed analogici (#KORG, #ROLAND, #YAMAHA) studiandone anche la loro programmazione.
In seguito, inizia a muovere i primi passi sui primi campionatori rudimentali su computer ( #COMMODORE #AMIGA con PRO TRACKER & NOISE TRACKER ), sperimentando sonorità 80 & house. Il passo successivo è l’esperienza in radio ed il mix in vinile.
D.J. per feste private e programmi mixati in radio, con l’uso dei famosi TECHNICS SL 1210 MK2. Negli anni ha colIezionato moltissimi dischi in vinile che spaziano dalla DISCO 70… I CLASSICI… CHIC, KOOL AND THE GANG… BOYS TOWN GANG, MICHAEL JACKSON, e tantissimi altri fino ad approdare alla #HOUSE #FUNKY #GARAGE, RE EDITS e NU DISCO.
Propone un SET raffinato basato su un unico RIFF Melodico creando un ambiente musicale unico e tutto da ballare!

Progetto live del dj/producer Giorgio Cencetti aka Farrapo che negli ultimi 20 anni ha avuto modo di “suonare” nei club e festival di tutta Europa e Brasile e di pubblicare per label come la leggendaria Verve o major come Sony, Wagram, Universal. Farrapo in questo progetto sviluppa un percorso musicale che affonda le sue radici in Congo Square, la culla del jazz a New Orleans ma parla la lingua degli anni duemila fatta di funk, ritmi africani, echi di brass band, canzoni e voci meticce, elettronica e virtuosismi jazz.
La band si avvale del cantante/mc italo-congolese Cico Giramundo (voce dei MamaAfrica, ex componente degli Aretuska di Roy Paci e dei Negrita).

Mood in Black è un duo formato da Luca Rozzi e Dj Uptown, entrambi provenienti dal capoluogo molisano.
Accomunati dalle stesse passioni quali il collezionismo esclusivamente in formato vinilico e il clubbing i due Dj’s hanno deciso di portare in giro un loro viaggio musicale.
MIB è un progetto che attraversa la musica Black in tutte le sue sfumature partendo dagli anni 70 ma senza tralasciare le influenze odierne che orbitano intorno a questa sfera musicale.
Dj set che partono dal soul per arrivare al groove del funk ai ritmi serrati della disco al flow del Rap/Hip Hop e sonorita’ pulsanti dell’ House degli anni 90 fino alla Nu Disco.

I Montefiori Cocktail (i gemelli Kikko e Kekko Montefiori) sono uno dei primi e classici artisti della IRMA records e i maggiori rappresentanti dell’evoluzione dell’Easy Listening, creatori del genere musicale chiamato Cocktail Lounge. Fondamentalmente suono anni ’60 arricchito da elementi tecnologici, mantenendo lo spirito vitale di quel fantastico periodo musicale riproponendolo ai nostri giorni con le contaminazioni con house, breakbeat, drum’n’bass, ecc.
Con questo nella loro mente ravvivano le colonne sonore anni ’60, le musiche degli spot pubblicitari e il classico sound da sottofondo alle immagini visive. Musica da relax ma anche da ballo e comunque per divertirsi! Molti dei loro brani sono stati usati come temi o colonne sonore di radio e televisioni di tutto il mondo, in films e spot commerciali di brand famosi, non ultimi la sigla del programma Affari Tuoi o la famosa serie televisiva Sex and The City.
La loro storia dal vivo ha dell’incredibile: dal 1997 ad oggi hanno fatto più di 600 concerti in tutto il mondo!

Artista eclettico della scena musicale italiana. DJ musicista e producer, Alberto Bassani ama le contaminazioni fra i generi, che in ogni occasione è capace di mixare sapientemente fra loro, la sua trasversalità musicale lo ha portato a suonare in Festival di fama internazionale.
Parallelamente all’attività di DJ, Alberto Bassani è un compositore di colonne sonore, scrive musiche per RAI e Mediaset. Collabora inoltre come musicista per diversi artisti partecipando al Festival di Sanremo, Festivalbar, l’Independent day Festival), solo per citarne alcuni.

I Plastic Man nascono all’inizio del 2011 a Firenze. La formazione attuale è composta da: Raffaele (chitarra/voce), Mattia (basso/voce), Giacomo (batteria) e William (chitarra/voce). Le loro influenze 60’s e 70’s si mescolano ad un sound retrò e moderno allo stesso tempo. Le scelte del suono e degli effetti delle chitarre ricadono su fuzz, tremoli e riverberi che mostrano lo sbocco naturale della band: riproporre un rock come i Plastic Man lo intendono, ragionato ma non troppo, istintivo, fresco.
A fine Novembre 2013 esce il primo Ep in un 7 pollici con l’etichetta romana Misty Lane. Successivamente la band apre a importanti band come King Khan & The BBQ Show e condivide il palco con Mick Quinn, storico bassista dei Supergrass. Tra i concerti più importanti , da ricordare è il concerto di capodanno 2014 a Firenze, una serata in cui la band si esibisce davanti a 30 mila spettatori.
Dopo svariati concerti in italia, nel mese di Aprile i Plastic Man suonano in Francia nell’ambito di un tour di 2 settimane. Il debut album esce a Marzo 2015 su Black Candy Records. Ne consegue un tour in Italia. Verso l’inizio del 2016 la band si ferma per un cambio di formazione, quella attuale, per poi ripartire con due tour europei in Germania, Francia, Svizzera, Inghilterra, Belgio e Olanda.
Alla fine del 2016 i Plastic Man tornano in studio per registrare un nuovo LP, uscito ad Aprile 2017 con Annibale Records.

Classe 1974, Piergiorgio Vannini nasce a Pescara. La sua passione sin dall’età di 10 anni è la musica… (i primi dischi acquistati sono Labyrinth di #DavidBowie e Off The Wall di Michael Jackson). Infatti inizia ad interessarsi di musica, tastiere, e come autodidatta, inizia a suonare i primi synth a modelli fisici ed analogici (#KORG, #ROLAND, #YAMAHA) studiandone anche la loro programmazione.
In seguito, inizia a muovere i primi passi sui primi campionatori rudimentali su computer ( #COMMODORE #AMIGA con PRO TRACKER & NOISE TRACKER ), sperimentando sonorità 80 & house. Il passo successivo è l’esperienza in radio ed il mix in vinile.
D.J. per feste private e programmi mixati in radio, con l’uso dei famosi TECHNICS SL 1210 MK2. Negli anni ha colIezionato moltissimi dischi in vinile che spaziano dalla DISCO 70… I CLASSICI… CHIC, KOOL AND THE GANG… BOYS TOWN GANG, MICHAEL JACKSON, e tantissimi altri fino ad approdare alla #HOUSE #FUNKY #GARAGE, RE EDITS e NU DISCO.
Propone un SET raffinato basato su un unico RIFF Melodico creando un ambiente musicale unico e tutto da ballare!